3 marzo 2022
Giovedì dopo le Ceneri
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 3 marzo 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,22-25)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
In questo capitolo 9 di Luca abbiamo già assistito al momento importante della confessione di Pietro che, parlando a nome di tutti gli apostoli, rispose a Gesù, che aveva chiesto cosa pensassero di lui: «Tu sei il cristo di Dio». Certo era vero, ma siccome Gesù sapeva pure che essi intendevano questa risposta come un trionfo terreno del Messia, si preoccupò subito di offrire loro la precisazione che abbiamo ascoltato: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto…».
Non rifiutò certo la confessione di Pietro, ma preferiva definirsi Figlio dell’uomo o il servo sofferente, come lo avevano previsto i profeti Daniele e Isaia. Per questo annuncia chiaramente che sarà rifiutato dagli anziani, dai sacerdoti, dagli scribi e sarà ucciso. Eppure, aggiunge subito che risorgerà il terzo giorno. A queste parole Pietro fa una reazione molto forte, che Gesù deve rifiutare come un pensiero di Satana! Non facciamo questa reazione e chiediamo a Gesù che ci aiuti a rinnegare noi stessi, cioè i nostri gusti solo terreni, per prendere la nostra piccola croce di ogni giorno, e portarla con Lui e dietro di Lui, perché chi vuol salvare la sua vita con mezzi terreni e piccole astuzie umane, finirà col perdersi. Colui invece che non cerca questi gaudi terreni per stare con Gesù sofferente si troverà certamente salvo. Non c’è infatti nessun vantaggio a conquistare il mondo e poi a perdere la propria anima per sempre.
Crediamo alla sua parola e lasciamo fare a Lui, anche se soffriamo con Lui, un poco o tanto, senza saperne la fine. Speriamo nella sua misericordia e compassione. Rivedremo la luce del suo dolcissimo amore.
Preghiamo.
Ispira le nostre azioni, o Signore, e accompagnale con il tuo aiuto,
perché ogni nostra attività abbia sempre da te il suo inizio
e in te il suo compimento.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Buona giornata a tutti!
commento di padre Carlo Cencio
comunità di Arenzano (GE)

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