5 marzo 2022.
Sabato dopo le Ceneri.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 5 marzo 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,27-32).
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa.
C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola.
I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Il periodo della Quaresima è un cammino di purificazione del cuore e di conversione, in preparazione alla celebrazione della Pasqua di Resurrezione del Signore. Alla vigilia della Prima Domenica di Quaresima di quest’anno la Chiesa si ritrova a meditare l’episodio di una delle conversioni per eccellenza: quella di San Matteo, che nel racconto di San Luca è nominato secondo il nome della tribù di appartenenza.
Nella storia dell’Antico Israele, la tribù di Levi (composta dai discendenti dell’omonimo figlio di Giacobbe) fu l’unica, ai tempi di Mosè e di Giosuè, a non ricevere nessuna porzione di territorio della Terra Promessa, perché aveva come unico scopo la cura del Tempio: si trattava della tribù dei sacerdoti, la tribù consacrata al servizio di Dio.
Ed ecco che ai tempi di Gesù, un discendente di questa santa stirpe non è più al cospetto del Signore, non si occupa più di compiere sacrifici per il popolo, ma vive in una situazione di continuo peccato e di costante tradimento, perché riscuote le tasse per conto degli invasori pagani.
Ma Gesù passa e chiama. Ed è allora che Levi riscopre la sua vocazione sacerdotale, facendo incontrare il Dio fatto uomo con coloro che condividevano con lui una vita dissoluta. Questo essere ponte tra Cristo e i peccatori avviene tramite un banchetto: si tratta dell’annuncio di quello che sarà il nuovo sacerdozio, inaugurato in occasione dell’Ultima Cena.
È Gesù il Pastore esemplare che guarisce la pecora ferita con il sangue della sua offerta, è Lui il Re glorioso che regna sulla sua Chiesa nella carità dal trono della Croce.
A partire da qualsiasi condizione – persino quella del peccato più oscuro – ogni cristiano, in forza del sacerdozio battesimale, è chiamato a convergere lo sguardo su Cristo, per poter riempirsi di Lui e poter fungere da ponte tra Dio e la moltitudine di genti che non lo ha ancora incontrato.
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
guarda con paterna bontà la nostra debolezza,
e stendi la tua mano potente a nostra protezione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
commento di fra Francesco Palmieri
comunità di Arenzano (GE)

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