Domenica di Pasqua – “Risurrezione del Signore”.
di padre Federico Trinchero.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 17 aprile 2022.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20,1-9).
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Il momento della risurrezione nessuno l’ha visto. Neppure Maria di Magdala, Simon Pietro o il discepolo amato. C’erano, potremmo dire, in quell’istante che ha cambiato la storia e che fonda la nostra fede, solo Dio e Gesù. Maria, Pietro e il discepolo amato hanno però visto la tomba vuota e, in seguito, il Risorto. Vedere però non basta. Occorre anche credere. Ed è quanto è avvenuto per il discepolo amato. Tutti e tre hanno corso e hanno visto la tomba vuota, ma soltanto il discepolo ha creduto.
Il discepolo vide il lungo lenzuolo, che aveva avvolto il corpo del Signore, disteso là dove era stato posato, come sgonfiato, e il sudario, che aveva stretto il volto del Signore, al suo posto, cioè dalla parte del capo. Nessuno, quindi, aveva preso il corpo di Gesù, come aveva invece immaginato Maria. È lui, il Signore, che se ne è andato, vittorioso sulla morte, lasciando quei teli funebri come attraversati dal fuoco della risurrezione. Gesù non è in nessun luogo, perché è per sempre con Dio, e quindi è in ogni luogo. Ha un corpo nuovo, che non è più quello di prima, e che Maria non potrà più stringere e toccare come un tempo. Ed è grazie a questa nuova condizione del suo corpo che il Signore può restare per sempre con noi.
E noi, che non abbiamo visto né la tomba vuota, né i teli e il sudario, né il Risorto, come possiamo arrivare alla stessa fede di Maria e degli apostoli e gridare anche noi “Il Signore è risorto!”? Maria riconobbe il Risorto al suono della sua voce, i discepoli nel dono dello Spirito, Tommaso nelle piaghe della sua passione, i discepoli di Emmaus nelle Scritture e nel pane spezzato, il discepolo amato nella pesca miracolosa, Pietro nella triplice confessione del suo amore sul lago di Tiberiade.
Anche noi – beati perché pur non avendo visto, abbiamo creduto – abbiamo per credere lo Spirito Santo, il pane eucaristico, il Vangelo, la Chiesa, il comandamento nuovo. Crede di più, infatti, non chi corre di più, ma chi ama di più. Ed è l’amore, soltanto l’amore, che dà forza alla nostra fede e alla nostra corsa.
Concludiamo con le parole della Sequenza Pasquale:
«Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto: precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso, abbi pietà di noi. Amen.
Buona Pasqua a tutti!
padre Federico Trinchero
Comunità di Bangui (Rep. Centrafricana)

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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)
al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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