Mercoledì della VII settimana di Pasqua.
Memoria di San Giustino martire.
di padre Marcello Bartolomei.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 1 giugno 2022.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 11b-19).
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
Questo brano del Vangelo di Giovanni è l’inizio della cosiddetta “Preghiera sacerdotale” di Gesù. Gesù si rivolge in preghiera al Padre suo celeste. In questa preghiera Gesù manifesta quello che più gli sta a cuore, in particolare per i suoi apostoli, per i suoi discepoli. Gesù sa che si prospetta per loro un momento difficile, una grande prova, quando egli non sarà più con loro. Chi se ne prenderà cura, chi li guiderà, chi li terrà uniti fra di loro perché non si disperdano?
Gesù si raccomanda al Padre perché se ne prenda cura non appena egli compirà la sua opera. Gesù sa che il Padre ascolta la sua preghiera e verrà in soccorso dei suoi discepoli, inviando loro lo Spirito Santo. Senza dimenticare che fra di loro sarà presente sua Madre, Maria, che Gesù consegnerà come madre ai suoi apostoli, rappresentati da Giovanni, quando sarà sulla croce.
Che cosa desidera Gesù per i suoi apostoli? Gesù desidera la loro unità, unità nell’amore reciproco. Non una unità di carattere semplicemente umano, come di un gruppo di persone qualsiasi, persone che cercano il loro interesse di gruppo, persone staccate dagli altri, autosufficienti. Gesù desidera che la loro unità sia fondata in Dio, nel suo nome, cioè fondata sia in Dio che nel Figlio suo. Come segno dell’unità in Dio, Gesù desidera per che per loro ci sia la gioia, la pienezza della sua gioia. Questa gioia viene dal fatto di essere uniti, radicati in lui.
E un’altra cosa che Gesù desidera è che siano fondati sulla verità, che è la Parola di Dio, Parola di verità, che sarà la loro fortezza. Perciò Gesù presenta al Padre i suoi apostoli perché come lui siano consacrati nella verità, consacrati vuol dire essere interamente di Dio e di nessun altro. Come lui, Gesù, si è consacrato al lavoro del Padre, così ora invia i suoi apostoli: apostoli significa appunto “inviati”.
Ecco, chiediamo al Signore che dia a noi la grazia di vivere come apostoli, di conservare l’unità fra di noi. Preghiamo quindi per l’opera missionaria, per la chiesa missionaria e per tutti quelli che devono accogliere il Signore.
Preghiamo.
Cuore divino di Gesù, io ti offro
per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa,
in unione al sacrificio eucaristico,
le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno,
in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
padre Marcello Bartolomei
Comunità di Bouar – S. Elia (Rep. Centrafricana)

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