Martedì della XII settimana del Tempo Ordinario.
Memoria di San Lugi Gonzaga.
di padre Carlo Cencio.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 21 giugno 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 7, 6.12-14).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti. Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!».
La prima frase, quasi proverbiale, di Gesù ha due significati: il primo è di non gettare ai cani le carni sacre, già offerte in sacrificio nel tempio, sarebbe un sacrilegio. Mentre il secondo significato è non svendere una dottrina santa e preziosa a gente incapace di accoglierla o, peggio, pronta ad abusarne, come commerciare ostie consacrate e altre cose sante per simonia, che sarebbe proprio dare perle ai porci o a cinghiali, pronti a sbranarci. E’ un saggio e prudente consiglio.
Ma, subito dopo, Gesù ci regala la “regola d’oro”: “Quanto volete che gli uomini facciano a voi… fatelo a loro”. Gli antichi, cominciando da Confucio o da Tobia nell’Antico Testamento della Bibbia, ci avevano dato questa regola in forma negativa: non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi. Gesù è proprio rivoluzionario, ci dà questa regola in forma positiva: comincia tu a fare agli altri quello che tu vorresti che facessero a te. Per esempio, comincia tu a offrire una birra a chi è assetato. Rimettici per primo qualcosa, e otterrai molto… come il Cottolengo… E’ come entrare in cielo per la porta stretta, grazie al sacrificio. La via comoda e spaziosa ci conduce alla perdizione. Entriamo per la porta stretta; di là c’è un cielo immenso ed infinito.
Preghiamo.
O Dio, fonte di ogni dono del cielo,
che in san Luigi Gonzaga hai unito in modo mirabile
l’innocenza della vita e la penitenza,
per i suoi meriti e la sua intercessione
fa’ che, se non l’abbiamo imitato nell’innocenza,
lo seguiamo sulla via della penitenza evangelica.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona giornata a tutti voi.
padre Carlo Cencio
Comunità di Arenzano (GE)

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