Solennità della Natività di San Giovanni Battista (anticipata dal 24).
di padre Vojtech Kohut.
Buongiorno, cari amici di Dio, con il caffè carmelitano di oggi, 23 giugno 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,57-66.80).
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Mentre la società civile festeggia il compleanno delle persone, cioè l’anniversario della loro nascita per la vita terrena, la Chiesa festeggia i santi nel giorno della loro morte, che è il giorno della nascita (dies natalis)per il cielo, oppure, se non si conosce tale data, in un’altra ricorrenza conveniente, legata alla figura del santo.
Nel calendario liturgico troviamo però tre eccezioni rispetto a questa regola, in cui si celebra anche la nascita: nel Natale del Signore, il 25 dicembre, nella festa della Natività della Vergine Maria, l’8 settembre, e nella solennità odierna della Natività di Giovanni Battista. In tutti questi casi si celebra, infatti, più che la persona, il mistero divino e il ruolo che le persone svolgono all’interno di questo progetto: nel Natale del Signore celebriamo la piena realizzazione dell’Incarnazione del Verbo, nella Natività di Maria il preannuncio dell’arrivo del Salvatore, nella solennità odierna il ruolo straordinario di Giovanni Battista nella storia della salvezza in quanto precursore del Signore capace di “preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto”, come leggiamo nella colletta.
Alla straordinarietà della festa e del ruolo di Giovanni Battista corrisponde la straordinarietà del suo nome. Non che il nome Giovanni non fosse in uso in quei tempi, anzi, era comunissimo, ma non si chiamava così nessuno nella cerchia più ristretta della parentela di Zaccaria. Questo nome – che significa “Dio ha fatto la grazia” – annuncia la novità della situazione, fa avvertire il limite, o se vogliamo uno “spartiacque” tra i due tempi: quello della preparazione al Regno di Dio e quello della sua realizzazione.
Come vivere, dunque, questa festa? Oltre a “meravigliarci” e “custodire in cuore” come i testimoni dell’accaduto nella circoncisione di Giovanni, oltre a “rallegrarci nello Spirito”, come ci invita a fare la colletta, possiamo domandarci: Quale è il mio vero nome agli occhi di Dio? Quale è la mia missione nella storia della Chiesa? Quale novità può scaturire dalla sua realizzazione?
Preghiamo.
O Dio, che hai suscitato san Giovanni Battista
per preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto,
concedi alla tua Chiesa la gioia dello Spirito,
e guida tutti i credenti sulla via della salvezza e della pace.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Benedetta giornata a tutti voi, amici nel Signore.
padre Vojtech Kohut
Comunità di Arenzano (GE)

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