Caffè di venerdì 1 luglio 2022

Venerdì della XIII settimana del tempo ordinario.
di Padre Andrea Frizzarin.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 1 luglio 2022.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 9-13).

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

La parola Misericordia è composta dalla parola miseri e dalla parola cuore: un cuore vicino ai miseri e poveri. E Dio si presenta così: è misericordioso. Anzi è la misericordia in persona. Prendere o lasciare. Se si vuole seguire Gesù non si può fare a meno di entrare nella logica della misericordia che si fa prossima a chi ha davvero bisogno di Dio, i più lontani da lui, i malati, i peccatori. E forse questo come ai farisei ci disturba. Siamo onesti: ci è più facile considerarci tra quelli sani e quelli a posto. Forse è più facile eseguire tutti i “sacrifici”, perché non disturbano troppo la nostra coscienza e ci danno quell’impressione di essere salvi: andare a messa, seguire tutte le regole a puntino, fare qualche extra di devozione. Tutte cose giuste a patto che non abbiamo chiusi gli occhi del cuore verso chi invece non ha ancora la grazia di essere tra i giusti. Se di fronte a loro il cuore è atrofizzato allora sì che c’è bisogno del medico e di corsa. La vita cristiana è vita di amore e di misericordia.

È qui il nocciolo di tutto. Come puoi dire di amare Dio se non ami il tuo prossimo? La Chiesa raccolta da Gesù, ricordiamocelo, è composta da Santi e da peccatori in cammino. Ma poi è da stupidi ritenerci giusti: se Gesù ha un debole per i malati e i peccatori, perché allora non riconoscere che siamo noi i primi ad avere bisogno di Lui e così approfittare dell’abbraccio amorevole e misericordioso del nostro Dio? Come Matteo anche noi non abbiamo meritato nulla per essere stati scelti da Gesù. Lui ci chiede ogni giorno il nostro eccomi che non è altro che accettare il suo immenso amore e ri-amare in contraccambio.

Preghiamo.
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione,

fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore,
ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Buona giornata a tutti voi.

padre Andrea Frizzarin
Comunità di Arenzano (GE)

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