Caffè di mercoledì 28 settembre 2022

XXVI settimana del Tempo Ordinario.
di padre Vojtech Kohut.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 28 settembre 2022.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9, 57-62).

In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

Perché nei vangeli si trovano alcuni racconti banali, che hanno l’aria di una locale cronaca bianca? Prima di tutto perché nella vita di Gesù, il Verbo incarnato, nulla è banale. E poi, perché gli evangelisti, Luca in particolare, utilizzano questi semplici eventi, commentati dal Maestro, come modelli di comportamento per i loro lettori, noi inclusi. Questa osservazione vale anche per i tre casi di vocazione probabilmente non realizzata, descritti nel brano di oggi. Cosa vogliono, dunque, insegnarci?

Il primo caso ci dice che ogni vocazione cristiana è il frutto della chiamata da parte di Gesù, non di un nostro progetto proposto al Maestro. Per questo Gesù vuole frenare la determinazione di un pretendente – sicuro di sé, che gli si offre – con parole dissuasorie: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”, nonostante che si potesse sempre trovare qualche rifugio per Gesù: da sua Madre a Nazareth, da Simon Pietro a Cafarnao, da Lazzaro e dalle sue sorelle a Betania… L’importante è che si capisca una cosa fondamentale: non siamo stati noi a scegliere Gesù per maestro, ma è stato lui a scegliere noi come suoi discepoli!

Il secondo caso ci invita a capire che alla chiamata si risponde subito e con generosità, non indugiando o aspettando i tempi in cui si scioglieranno i legami familiari. Ma c’è di più! Seguendo Gesù, infatti, si entra in una vita totalmente nuova, in cui l’orizzonte dell’esistenza umana non si conclude con la morte, ma entrando nel Regno di Dio si apre alla risurrezione e alla vita eterna. Per questo motivo il nostro Maestro dice anche a noi: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio”.

E infine, il terzo caso: cosa c’è di male nel congedarsi dai familiari? Perché Gesù lo giudica così severamente da dichiarare: “Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio”? Il motivo è che il nostro Maestro è incamminato verso Gerusalemme per morirvi sul Calvario, e chi vuole seguirlo deve abbracciare la propria croce e camminare nelle sue orme. E qualsiasi ostacolo, che rallenti il nostro passo nella sua sequela, può diventare occasione d’inciampo, pericolo di scandalo e perdita della fede.

Ecco, carissimi fratelli e sorelle, perché gli evangelisti ci raccontano eventi che sembrano banali, ma non lo sono. Possano diventare anche per voi un punto di riferimento, quando vi esaminerete a proposito della vostra vocazione, possibilmente non solo oggi, ma molto spesso anche nel futuro.

Preghiamo.
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, affrettandoci verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Benedetta giornata a tutti voi, amici nel Signore.

padre Vojtech Kohut
Comunità di Arenzano (GE)

***

Ricevi ogni mattina il testo del Caffè sulla tua email:

***

Visita i nostri siti:

***

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: