Caffè di giovedì 9 marzo 2023

di padre Paolo Galbiati
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Oggi è il 3° compleanno
del Caffè carmelitano !!!

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 9 marzo 2023.

II settimana del Tempo di Quaresima.

Dal Vangelo secondo Luca (16, 19-31).

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

In questo giovedì della seconda settimana di Quaresima, giorno di festa e di ringraziamento per il 3° compleanno del caffè carmelitano, Gesù nel Vangelo ci propone un racconto parabolico: ci sono un povero di nome Lazzaro e un ricco, senza nome. Abbiamo uno spaccato dell’aldilà, che vede una situazione capovolta rispetto alla vita terrena, in quanto Lazzaro, che era “bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco” è “accanto ad Abramo”, mentre il ricco è “negli inferi fra i tormenti” e grida di mandare Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e di bagnargli la lingua.

Ciò che cadeva dalla tavola, e gocce d’acqua: Gesù utilizza dei piccolissimi segni per parlare di salvezza. Come è il suo solito – il suo stile, quello del Regno di Dio – la nostra salvezza si concretizza in situazioni semplici, elementari, che possono sfuggirci, come era sfuggita completamente la situazione del povero Lazzaro al ricco che banchettava. E soprattutto – ecco il continuo invito alla vera conversione quaresimale – la nostra salvezza si realizza quando abbiamo la capacità di accorgerci degli altri. La preghiera e il digiuno (ce l’ha detto Gesù all’inizio della Quaresima il mercoledì delle ceneri) hanno la loro naturale efficacia quando si esprimono nell’elemosina, cioè nell’accorgersi della persona, dei bisogni dell’altro.

Chiediamoci: il mio fratello e la mia sorella, il mio prossimo (anche quello che faccio fatica ad amare, che non rientra nelle mie categorie, che mi ha deluso e stancato) lo considero? Do qualche briciola di pane e qualche goccia d’acqua, cioè offro le piccole cose che posso donare loro per sollevarli dalle situazioni difficili in cui sono immersi? Una buona parola, un sorriso, una telefonata, una visita… in una parola: le opere di misericordia. Che il Signore ci aiuti a non perdere l’occasione di accogliere la sua salvezza, finché siamo in tempo, così che, a partire dalle semplici e quotidiane occasioni della vita, possiamo vedere e soccorrere le necessità dei fratelli, per vedere e soccorrere Cristo Gesù stesso.

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
che ci offri la possibilità di riconoscerti,
servirti e amarti nei fratelli che hanno bisogno
attraverso le opere di misericordia,
fa’ che non perdiamo le occasioni che ci doni ogni giorno.
Aiutaci ad apprezzare le piccole e umili circostanze della vita
per lasciarti spazio nel cuore.
Benedici, soprattutto in questo giorno anniversario
della nascita del caffè carmelitano,
tutti coloro che preparano, diffondono e ricevono questo strumento
per ascoltare e approfondire la tua Parola.
Donaci la grazia di poterla incarnare nella nostra vita,
per essere segno e testimonianza del tuo regno che si diffonde nel mondo.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

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Oggi è il 3° compleanno
del Caffè carmelitano !!!

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