di padre Pierluigi Canobbio
– Comunità di Arenzano (GE) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 16 aprile 2023.
II domenica del Tempo di Pasqua, o della Divina Misericordia.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 20, 19-31)
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
La risurrezione di Gesù è la vera novità del mondo, quella buona notizia che il nostro cuore aspetta, perché assetato di vita, di vita vera. In questa domenica, in cui viviamo tutta la luce della Pasqua, Gesù si manifesta ai suoi discepoli portando la sua pace e il soffio dello Spirito Santo.
La croce non è stata uno scherzo: nel presentarsi in mezzo a loro, Gesù mostra i segni della passione. Ma la vita ha vinto, e questa vittoria deve essere annunciata a tutti, cominciando da coloro che mancano. Tommaso è la figura di ogni credente, che fatica a credere all’avvenimento che veramente ribalta la storia e la nostra vita nel mondo. Non solo la pietra del sepolcro è stata ribaltata, rotolata via, ma tutta l’esistenza prende una luce nuova.
Anche i giorni della settimana, che scandiscono il nostro tempo, prendono un senso diverso. Quello che era il primo giorno della settimana, dopo il sabato festivo degli Ebrei, perciò giorno lavorativo, diventa il giorno del Signore, la Domenica. È interessante notare che, per il calendario liturgico dei cristiani, la settimana inizia con la domenica, mentre civilmente la percepiamo come fine settimana, week-end. Come sarebbe bello se, in modo nuovo, percepissimo la Domenica, giorno di ricordo della Risurrezione, come il primo giorno della settimana, giorno da cui prendiamo la carica fisica e spirituale per il nostro impegno in famiglia, nella società e nel mondo! Così il tempo rimane scandito sempre in sette giorni, ma possiamo percepire la Domenica come fonte di pace e ricarica di fede, perché credendo abbiamo la vita piena in Gesù.
Preghiamo.
Padre onnipotente, che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati a una speranza viva,
accresci in noi la fede nel Cristo risorto,
perché credendo in lui abbiamo la vita nel suo nome.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Buona e santa Domenica della Divina Misericordia a tutti voi.
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