Caffè di lunedì 25 aprile 2022

Festa di San Marco Evangelista.
di padre Piergiorgio Ladone.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 25 aprile 2022.

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16, 15-20).

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Celebriamo oggi la festa dell’evangelista san Marco e pertanto la liturgia odierna non poteva che scegliere un passo del suo Vangelo. Ed è un passo importante perché riporta le ultime parole di Gesù ai suoi discepoli prima di ascendere al cielo. È il suo testamento, è il mandato che lascia alla Chiesa, sua sposa, che proprio in quel momento inizia a prendere coscienza di sé quale suo Popolo in cammino, membra del suo corpo di cui Lui è il capo e che in tal modo intende continuare ad essere presente nel mondo, sino al suo ritorno.

Ebbene, essendo anche noi, in quanto battezzati, suoi discepoli, parte integrante della sua Chiesa, il suo mandato ci riguarda molto da vicino. E che cosa ci dice? L’abbiamo ascoltato: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Ossia, non ci lascia innanzitutto un ideale da raggiungere, una dottrina da seguire, delle norme da praticare, una morale da assolvere, ma una missione da portare avanti. Quale? La sua stessa missione, né più né meno. Proclamare il Vangelo ad ogni creatura significa allora annunciare a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino la buona notizia che la nostra salvezza, cioè la nostra piena realizzazione, la nostra felicità è innanzitutto il grande desiderio di Dio che, tuttavia, giacché ci ha creati liberi, non può imporci e pertanto va costantemente chiesto, invocato e accolto. Di qui il senso dell’espressione di Gesù: “Chi non crede sarà condannato”. Vuol dire che chi non crede al grande amore di Dio nei propri confronti si esclude da solo dalla possibilità della salvezza, non è Dio che lo condanna. Un Amore che si è rivelato nell’opera di liberazione e di guarigione di Gesù che per questo ha donato la sua vita.

C’è un segno efficace di questa irruzione dell’amore di Dio nella nostra vita, ed è il Sacramento del Battesimo: “chi crederà e sarà battezzato, sarà salvato”. Attenzione, però: ciò non avviene in modo automatico, occorre appunto credere all’opera di Dio. Il Sacramento infatti è un mistero, ma il mistero in senso biblico non è ciò che non conosciamo, bensì ciò che opera Dio nella vita di colui che si apre all’esperienza della sua azione, divenendo questa esperienza la migliore forma di conoscenza, la via per la verità.

Vorrei infine traducessimo nella pratica l’ultima espressione del racconto evangelico: “Allora essi partirono e predicarono dappertutto …”. Ecco, sentirci semplici strumenti nelle sue mani può diventare davvero la nostra forza per metterci costantemente in cammino, per ripartire ogni volta, uscendo dai nostri schemi mentali e dalle nostre sicurezze per rinnovare ogni volta in noi la stessa passione di Gesù per l’uomo e stupirci di quanto mai la sua Parola sia vera e di come Lui continui ad operare dentro di noi e attraverso di noi.

Preghiamo.
O Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco
con il dono della predicazione apostolica,
fa’ che alla scuola del Vangelo,
impariamo anche noi a seguire fedelmente il Cristo Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

commento di padre Piergiorgio Ladone
Comunità di Arenzano (GE)

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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)

al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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