Seconda domenica di Pasqua – “In albis” – della Divina misericordia.
di padre Marco Chiesa.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 24 aprile 2022.
Dal vangelo secondo Giovanni (20, 19-31).
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: «Pace a voi!». Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!». Gli rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!».
Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
Non è sempre facile avere fede, credere in modo assoluto al Signore, specialmente di fronte alla sua Risurrezione, che, come sappiamo, ha sconfitto il male e la morte in modo definitivo. Sì, non è facile, perché la morte e il male sono ancora presenti in noi e attorno a noi, in tutte le declinazioni e sfumature possibili e brucianti.
Per questo vogliamo ringraziare l’apostolo Tommaso, perché ha portato in sé tutte le nostre paure, lentezze e difficoltà nel credere, anche quando gli altri sembrano così sicuri e contenti. Molti di noi – come Tommaso – avrebbero espresso volentieri il desiderio di toccare, di valutare, di accertarsi che il male non ha avuto l’ultima parola e che Gesù è davvero risorto, vivo e presente in mezzo a noi!
Ed è consolante la reazione di Gesù: egli vede il bisogno di Tommaso, capisce quello che si agita nel suo cuore e lo invita a stendere la sua mano, a prendere tutte le “misure” umane che ritiene necessarie. Il Signore, infatti, sa bene che abbiamo bisogno di appoggi anche materiali per percorrere e portare a compimento il nostro cammino di fede, per questo non perde la pazienza. Nonostante l’infedeltà e la paura manifestate nelle ore della sua passione, egli non chiede spiegazioni e non apostrofa nessuno, anzi, fa un grande dono ai suoi apostoli: “Pace a voi!… Ricevete lo Spirito Santo”. E a Tommaso non dà dell’incredulo – come facciamo noi nel nostro dire proverbiale – ma, letteralmente, rivolge un invito cordiale: “Non diventare incredulo, ma sii credente”… cioè, ora che ti è stata annunciata la mia risurrezione e che l’hai sperimentata, non lasciarti prendere dall’incredulità, ma costruisci la tua vita sulla roccia della Risurrezione!
L’episodio narrato sottolinea una cadenza settimanale: ci parla di quanto accaduto nel giorno di Pasqua e otto giorni dopo, come fosse oggi. Non si tratta di una annotazione casuale o semplicemente cronologica, ma fa riferimento esplicito alla celebrazione domenicale. Infatti, è lì che anche noi, come Tommaso, abbiamo l’opportunità di incontrare il Risorto e di fondare la nostra fede, in mezzo all’assemblea comunitaria, nell’ascolto della Parola divina e nella comunione con il Corpo di Cristo, fonte di vita e di misericordia.
Preghiamo.
Dio di eterna misericordia,
che nella ricorrenza pasquale ravvivi la fede del tuo popolo,
accresci in noi la grazia che ci hai dato,
perché tutti comprendiamo l’inestimabile ricchezza del Battesimo che ci ha purificati,
dello Spirito che ci ha rigenerati, del Sangue che ci ha redenti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
padre Marco Chiesa
Comunità di Roma

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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)
al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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