Caffè di venerdì 27 maggio 2022

Venerdì della VI settimana di Pasqua.
di padre Andrea Maria Bello.

OGGI INIZIA IL RADUNO ANNUALE DEL CAFFE’ CARMELITANO
AL MONASTERO S. CROCE DI BOCCA DI MAGRA

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 27 maggio 2022.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 20-23a).

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Ma com’è bello e rassicurante il vangelo di oggi, che ci annuncia la verità di una tristezza che si cambierà in gioia e che nessuno potrà più toglierci, che non ci potrà più essere strappata via, rubata, e dunque una gioia che non finirà più, che è eterna! E di più ancora, se ci può essere un di più: sarà una gioia totalmente appagante, capace di soddisfare ogni nostro più profondo desiderio ed ogni nostro bisogno. Infatti l’ultimo versetto dice: “Quel giorno non mi domanderete più nulla”! Ma di quale gioia e di quale pianto e dolore ci sta parlando Gesù nel vangelo di oggi? Quale è la radice di questa gioia? Da cosa è procurata, quale ne è la causa? E così, anche a proposito della tristezza e dell’esperienza dolorosa che fa gemere e soffrire come per le doglie di un parto: cos’è che lo genera? Lo possiamo capire a partire dall’ascolto di alcuni versetti, a cominciare dai versetti un po’ enigmatici del vangelo di ieri: “un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, dai versetti che si trovano poco prima: “non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”, per finire con quelli un po’ più chiari del vangelo di oggi: “Ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà”. Ebbene cari amici, questa gioia e questa tristezza sono originate dalla presenza e dall’assenza di Gesù: Gesù si rende assente e dunque non è presente, ecco il dolore; Gesù si fa presente, dopo la sua assenza, ed ecco che quel dolore si trasforma in gioia! Non è un’esperienza tanto difficile da capire perchè la sperimentiamo spesso nelle relazioni con le persone che ci sono care, con le persone che amiamo e che vogliamo bene e sono importanti per la nostra vita. Quando in un modo o nell’altro ci vengono a mancare, quanto dolore sentiamo dentro, e quando in un modo o nell’altro si fanno presenti, ecco che la gioia diventa davvero incontenibile, senza parole! Ecco, questa gioia di cui ci parla Gesù si realizzerà quando saremo nel per sempre della vita eterna, pienamente partecipi della sua risurrezione, insieme alla Trinità, a Maria, a tutti i Santi, e a tutte le persone care che avremo amato! Una gioia che qui sulla terra possiamo assaporare e pregustare anche in mezzo alle contraddizioni e alle sofferenze ma che in Paradiso nulla e nessuno potranno più toglierci!

Preghiamo.
O Dio, che nella risurrezione di Cristo ci rendi creature nuove per la vita eterna,
innalzaci accanto al nostro Salvatore che siede alla tua destra,
perché alla sua venuta nella gloria coloro che hai fatto rinascere nel Battesimo
siano rivestiti dell’immortalità beata.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

padre Andrea Maria Bello
Comunità di Genova

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