Caffè di venerdì 10 giugno 2022

Venerdì della X settimana del Tempo Ordinario.
di padre Marco Pesce.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 10 giugno 2022.

Dal Vangelo secondo Matteo (5, 27-32).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto di ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

Da qualche giorno stiamo ascoltando quelle parole di Gesù così piene di luce, così espressive del suo messaggio, che chiamiamo “discorso della montagna”: come Mosè sul monte Sinai ricevette la Legge e la diede al popolo d’Israele, così ora Gesù, da una montagna, annuncia il compimento della legge antica: “Fu detto… Ma io vi dico…” .

La prima parola riguarda l’adulterio. Gesù ci mette di fronte a un fatto: i peccati cominciano dentro di noi, nel pensiero, prima che li compiamo anche materialmente. Da qui l’importanza del “combattimento spirituale”, cioè della lotta interiore per riconoscere e allontanare i pensieri cattivi; rinnoviamo oggi questa attenzione del cuore.

La seconda parola è sul divorzio: Gesù lo lega all’adulterio. Nello stesso Vangelo di Matteo se ne parla ancora al capitolo 19; le parole del libro del Deuteronomio al capitolo 24 erano, evidentemente, oggetto di discussioni, e Gesù esprime chiaramente la sua posizione.

Veniamo infine alle parole che stanno in mezzo: “Se il tuo occhio è motivo di scandalo…”. L’evangelista Matteo doveva averle a cuore, infatti le ha riportate anche al capitolo 18. Gesù dice innanzitutto che con il peccato si deve tagliare corto, come quando diciamo che “non si scherza con il fuoco”. Eh sì, il fuoco, che altrove nei Vangeli è associato alla Geènna, un immondezzaio nei pressi di Gerusalemme, dove c’era sempre qualcosa che bruciava; di qui la sinonimia di Geènna con “inferno”. E parlare di “inferno”, come anche di “paradiso”, ci rimanda al nostro destino eterno, di cui questa vita è la preparazione. Gesù è venuto per aprirci la via alla gioia eterna, via che a noi peccatori spesso appare difficile e addirittura impossibile. Ma Lui è venuto proprio per noi peccatori, e desidera solo che ci teniamo vicino a Lui lungo il cammino della vita, per iniziare a conoscerlo e amarlo, e così gustare la libertà che il bene e la virtù producono, anticipo del Bene che non ha limiti, dell’Amore che non ha fine.

Preghiamo.
O Dio, sorgente di ogni bene,
ispiraci propositi giusti e santi
e donaci il tuo aiuto, perché possiamo attuarli nella nostra vita.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti voi!

padre Marco Pesce
Comunità di Bouar S. Elia (Rep. Centrafricana)

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