Sabato della X settimana del Tempo Ordinario.
Memoria di San Barnaba, apostolo.
di padre Marco Garagnani.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 11 giugno 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 10, 7-13).
In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».
Qual’è la cosa più difficile da riconoscere nella vita? Che tutto è dono di Dio! Solitamente, all’inizio di ogni giornata, pianifichiamo tutti gli appuntamenti, le attività, le cose da mangiare… ci appropriamo del tempo. È ovviamente giusto perché sarebbe impossibile e disumano vivere senza un cert’ordine e un nostro possesso della vita. Ma c’è una cosa che fa la grande differenza e tento di spiegarla con un’immagine molto semplice: arriva l’estate e ci teniamo ad essere ben abbronzati. Ma sappiamo bene che quando si va in macchina, con l’aria condizionata accesa e i finestrini chiusi, anche se ci fosse un bel sole splendente sarebbe impossibile abbronzarsi, perché il vetro impedisce l’incidenza dei raggi ultravioletti sulla nostra pelle. Solo se apriamo i finestrini l’abbronzatura può verificarsi.
Così accade nella nostra vita… se ci chiudiamo nei nostri programmi senza esporli alla luce di Dio, che è sempre presente come il sole, rimaniamo bianchi e pallidi, non prendiamo la tintarella di Dio. Per causa nostra, Dio può non incidere totalmente sulla nostra vita.
Un altro esempio molto feriale: tutti i giorni mangiamo e siamo noi a preparare o ad acquistare il cibo. Eppure, la preghiera di inizio e fine pasto distingue coloro che mangiano riconoscendo il dono di Dio da quelli che, invece, senza pregare, hanno saziato il loro appetito autonomamente e senza gratitudine.
Dal Vangelo leggiamo come gli apostoli, e san Barnaba di cui oggi facciamo memoria, erano caricati da Gesù di tanta attività apostolica… ma come vivevano tutto questo? Con assoluta gratuità, perché riconoscevano che, prima di ogni cosa da fare, c’era l’amore di Gesù per loro, che li spingeva e li sosteneva con il suo sguardo misericordioso.
Non nascondiamo nulla a Dio, lasciamoci guardare da Gesù in ogni istante della giornata, coscienti che tutto quello che viviamo è suo dono e, se esposto alla luce della sua presenza, acquista la sua massima bellezza e il suo pieno senso.
Preghiamo.
O Dio, che hai voluto riservare san Barnaba,
pieno di fede e di Spirito Santo,
per la conversione dei popoli pagani,
fa’ che sia annunciato fedelmente con la parola e con le opere
il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio.
Per Cristo, nostro Signore. Amen
Una buona e santa giornata a tutti.
padre Marco Garagnani
Comunità di Arenzano (GE)

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