Caffè di sabato 25 giugno 2022

Sabato della XII settimana del Tempo Ordinario.
Memoria del Cuore Immacolato d Maria.
di padre Piergiorgio Ladone.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 25 giugno 2022.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,41-51).

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore.

Il Vangelo che abbiamo ascoltato è quello “proprio” della Memoria del Cuore Immacolato di Maria, quest’anno come piacevolmente “obbligati” dall’importanza che il Papa ha voluto dare a questo mistero quando, il 24 marzo scorso, ha consacrato l’umanità, sopratutto di Ucraina e Russia, appunto al Cuore Immacolato di Maria.

Il cuore di Maria non può che essere per noi l’esemplificazione più eloquente del cuore mite ed umile di Gesù a cui Lei desidera condurci con il suo affetto di Madre, affinché trasformi anche il nostro cuore: da un cuore di pietra ad un cuore di carne. Un cuore immacolato il suo, perché è la piena di grazia … Ma proprio per questa sua prerogativa è anche un cuore che si lascia trafiggere per amore. La “spada che le trapasserà l’anima” inizia a penetrare proprio a partire da questa angoscia per lo smarrimento del Figlio, ma più ancora, per il dover accettare, proprio a causa di questo fatto, di non comprendere subito ciò che stava accadendo. Se vogliamo è ciò che accade un po’ al cuore di ogni mamma di fronte al futuro adulto del figlio. Ma Maria, fidandosi incondizionatamente della Parola di Dio, cercava di capire custodendo pazientemente e gelosamente nel suo cuore ogni cosa, cioé tutto ciò che accadeva intorno a Lei e dentro di Lei, imparando a spogliarsi delle certezze umane, facendo così l’esperienza della Verità che stava nel progetto che Dio aveva su di Lei.

È il cammino di fede di ciascuno di noi, figli, fratelli e discepoli di Maria. Ciò che per Lei sta all’origine della sua natura umana, l’Immacolata Concezione, costituisce per noi la meta del nostro cammino, che finché viviamo non finirà mai, perché il suo termine sarà solo il Paradiso, di cui già fin d’ora però possiamo assaporarne l’ebrezza. Un cammino quindi, il nostro, verso un cuore “immacolato” che inizia già ad essere tale, cioè vero e sincero, quando prende coscienza di dover sempre rinnovarsi e, pertanto, proprio come Maria, si lascia purificare da tutto ciò che accade, cercando di custodirlo con cura per confrontarlo costantemente con la Parola di Dio e imparare così a leggere, attraverso questo confronto, la Sua volontà, l’unica Verità che ci rende davvero liberi e felici, perché ci realizza. E Maria, in quanto nostra mamma, non può desiderare altro.

Preghiamo.
O Dio, che hai preparato una degna dimora dello Spirito Santo

nel cuore della beata Vergine Maria,
per sua intercessione concedi anche a noi, tuoi fedeli,
di essere tempio vivo della tua gloria.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti.

padre Piergiorgio Ladone
Comunità di Arenzano (GE)

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