XIII Domenica del Tempo Ordinario.
Beata Maria Giuseppina di Gesù Crocifisso, carmelitana.
di padre Federico Trinchero.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 26 giugno 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (9,51-62).
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio. Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
A muso duro, Gesù intraprende il viaggio più importante della sua vita, quello che lo condurrà a Gerusalemme, dove darà la sua vita per noi. Attraversando con i suoi discepoli un villaggio di Samaritani, questi ultimi non sembrano gradire l’arrivo del famoso maestro e taumaturgo della Galilea. Giacomo e Giovanni, indignati per la mancata accoglienza, vorrebbero incenerire quegli ostili abitanti (che ogni buon ebreo considerava come eretici da cui stare lontano). Gesù invece amava sinceramente i samaritani. Ne scelse uno come modello di amore concreto al prossimo, in una delle sue parabole più belle. E con una donna samaritana s’intrattenne in un intenso dialogo nei pressi di un pozzo a Sicar. Gesù non fa l’offeso. Rifiutato dai suoi compaesani, dai samaritani e dalle autorità religiose, non è per l’autostrada del consenso facile e del successo ad ogni costo che si dirige a Gerusalemme. È un altro il fuoco che è venuto a portare, e con il quale vorrebbe incendiare il mondo: quello dello Spirito Santo che sarà effuso dal Crocifisso Risorto.
Lungo il tragitto si presentano alcuni che – per chiamata o per iniziativa propria – vorrebbero unirsi alla comitiva. Gesù non fa sconti ed esige disponibilità assoluta, libertà totale e, come direbbe Teresa di Gesù, determinata determinazione. Chi segue Gesù, infatti, assume il rischio di vivere nella più totale precarietà, pronto a partire, restare, lasciare. Chi segue Gesù deve essere libero da ogni ostacolo, peso, legame o impedimento che potrebbe rallentare il cammino. Chi segue Gesù non può permettersi distrazioni, nostalgie, ritardi, ripensamenti o uscite di sicurezza. La novità del Regno di Dio ridimensiona ogni impegno o progetto precedente, e chiede un sì senza condizioni o dilazioni.
Preghiamo con le parole di Santa Teresa di Gesù:
Signor mio e mio Bene,
possibile che vogliate ammettere alla vostra compagnia
una povera donna come me?
E se è vero, o mio Dio, che Voi sopportate tutto per me,
cos’è il poco che io sopporto per Voi?
D’ora innanzi, Signore, per imitarvi almeno in qualche cosa,
non solo voglio sopportare i travagli a cui andrò soggetta,
ma ritenerli pure come preziosi tesori.
Camminiamo insieme allora, Signore: verrò ovunque voi andrete,
per qualunque luogo passerete, passerò anch’io.
Buona domenica a tutti!
padre Federico Trinchero
Comunità di Bangui (Rep. Centrafricana)

***
Ricevi ogni mattina il testo del Caffè sulla tua email:
***
Visita i nostri siti:
***
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.