XVII domenica del Tempo Ordinario.
Beate martiri carmelitane di Spagna.
di padre Michele Goegan.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 24 luglio 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11, 1-13).
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: “Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla tentazione”». Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono. Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
E’ estate, è domenica e viene subito in mente che dobbiamo goderci un meritato riposo, ma il rapporto con Dio non va in vacanza, anzi… la nostra preghiera proprio in questa stagione può essere arricchita da nuovi spunti, da nuovi orizzonti ed essere più rilassata. Sentiamo il desiderio di stare con Dio, ma come si fa?
Innanzitutto cerchiamo un posto: davanti alla maestosità delle montagne o all’immensità del mare o immersi nel profumo di qualche pineta o di campo appena falciato, oppure… la nostra stanza va sempre bene. Gesù nella sua predicazione non ci insegna solo un metodo di preghiera ma ci mette sulla bocca anche una preghiera concreta. Misurarsi con la preghiera del Padre Nostro e le sue applicazioni ci fa subito capire come debba essere la nostra preghiera e la nostra vita. Sappiamo bene che il primo effetto della preghiera non è tanto ottenere qualcosa ma plasmare il nostro cuore e la nostra volontà a immagine di Dio, pronti a ricevere qualunque cosa egli vorrà donarci. Il “sia fatta la tua volontà” che in questo brano non viene riportato, mentre nel Vangelo di Matteo sì, è fondamentale. Comunque il dono più grande è ospitare con amore lo Spirito Santo che ci fa gridare “Abbà”, “Padre”: questa è la base della preghiera ben fatta, e non le parole a memoria recitate un po’ distrattamente, che non lasciano il segno nella nostra giornata e nella nostra vita. Il discorso fondamentale è quanto siamo figli e amici di Dio, suoi intimi interlocutori. E allora ci fermeremmo estasiati anche solo alla prima parola: Papà!
Nella Sacra Scrittura, abbiamo tanti esempi di preghiera confidenziale e perciò insistente, e oggi abbiamo anche l’esempio di Abramo nella prima lettura. Lui può osare di trattare con Dio a favore di altri, perché sta vivendo concretamente un cammino di fiducia e conversione, che Dio ha tracciato per lui. Noi forse siamo più indietro, ma osiamo chiedere tanto a Dio, pieni di fiducia, che può tutto… Però camminiamo nelle sue vie? Stiamo dando il massimo per lui, che ha dato tutto sé stesso a noi? Se siamo generosi, lui lo sarà molto, ma molto di più.
Facciamo una cosa allora per ben incominciare: in questo tempo estivo, oltre a trovare un po’ più tempo da dedicare Gesù, possiamo ripassare l’ABC della preghiera cristiana, partendo dal Catechismo della Chiesa Cattolica che dedica tutta la quarta parte alla preghiera, e in particolare la sezione seconda sul Padre Nostro. E’ un buon inizio, che ci aprirà ad altri autori spirituali, per essere anche noi veri cercatori di Dio e testimoni di preghiera.
Preghiamo.
O Dio, nostra forza e nostra speranza,
senza di te nulla esiste di valido e di santo;
effondi su di noi la tua misericordia
perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni
nella continua ricerca dei beni eterni.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti voi!
padre Michele Goegan
Comunità di Genova

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