XX settimana del Tempo Ordinario.
Beata Maria Sagrario, carmelitana.
di fra Francesco Palmieri.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 16 agosto 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 23-30).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Per il mondo chi sono questi giovani ragazzi che hanno appena letto il Vangelo? E chi è questo frate che parla? Nessuno. Agli occhi del mondo, interessato all’inflazione, ai giochi politici, al calciomercato, quale posto occupa una breve registrazione a commento della Parola di Dio, se non l’ultimo?
Ma nonostante la nostra piccolezza e il nostro essere ultimi per importanza, abbiamo nel nostro cuore un tesoro che trabocca e che più sentiamo nostro è più vogliamo trasmetterlo, comunicarlo e testimoniarlo agli altri. Questa nostra ricchezza è Gesù stesso. Per Lui che ci ha salvato dalla morte per mezzo della sua Croce e Risurrezione, vale la pena consacrare l’intera esistenza, perché – lasciando tutto per Lui – è possibile scoprire come Lui è ciò che basta alla nostra vita. Abbandonandosi fiduciosamente a Lui, si sperimenta infatti l’abbondanza del Suo amore e della Sua custodia.
Di fronte al centuplo di gioia, di vita, di amore – pur nelle tribolazioni – che si riceve dallo stare aggrappati a Lui, diviene irrefrenabile la brama di annunciarlo a tutti. In questo modo il regno di Dio ha inizio a partire dalle nostre vicende quotidiane. Come ebbe a dire don Bepo Vavassori, sacerdote bergamasco del secolo scorso, fondatore di diverse opere di carità: “La vita è bella, la vita è la vigilia della eternità”.
Preghiamo.
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano,
infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti.
fra Francesco Palmieri
Comunità di Arenzano (GE)

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