XX settimana del Tempo Ordinario.
di padre Marco Poggi.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 19 agosto 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22, 34-40).
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Comandamento, ordine, comando, legge fa rima con imposizione, una cosa che normalmente con ci piace. Non ci piace dover sempre ubbidire a degli ordini. Magari sbuffiamo, protestiamo o pensiamo: non ne ho voglia, lasciami fare come voglio io.
Ma amare, prima che essere un comando esterno, è un’esigenza interna del cuore, il nostro desiderio più profondo, la nostra sete più grande, è quello che dà senso e pienezza di gioia e pace alla nostra vita, è quello per cui siamo stati creati. Diventa anche un comando, come un’indicazione, un cartello, un segnale in un sentiero di montagna per andare nella buona direzione e arrivare alla cima, come un consiglio prezioso, attraverso il quale ci è rivelato il segreto per essere felici. Dio ci invita seriamente ad amare, come un cammino di libertà e di felicità. Amerai! Amerai il Signore e amerai il tuo prossimo. Si, perché solo così, solo amando, sarai felice!
Amare Dio è la cosa più bella e più importante, dargli del tempo per stare con Lui, pregare, adorare, contemplare, meditare, riceverlo nella Messa, lodarlo… ma non basta. Cioè, bisogna che questo amore per Dio si concretizzi e sia provato attraverso l’amore del prossimo, perché amare è bello, ma non è certo una cosa sempre facile, spontanea e automatica. Solo amando il prossimo, il mio vicino, simile a me e o diverso da me, soprattutto il più bisognoso, il più debole, fragile, povero, malato, il più abbandonato, il più rifiutato dagli altri, il più antipatico, il meno attraente… solo così il nostro amore per Dio è sincero e autentico.
Quanti esempi abbiamo, di testimoni che hanno messo in pratica questo comando e la loro vita si è realizzata! Sono diventati santi, come alcuni che festeggiamo in questo mese di agosto: Santa Edith Stein, Santa Chiara, Beato Isidoro Bakanja, San Massimiliano Kolbe, e S. Giovanni Eudes che ricordiamo proprio oggi, che ha avuto una devozione tutta speciale per il Sacro Cuore di Gesù e per il cuore Immacolato di Maria. Beati loro… ma beati anche noi, se sapremo amare come loro, amare come Gesù, amare con il cuore di Gesù! Allora… buon cammino!
Preghiamo.
O Signore, che per promuovere il culto al tuo Cuore sacratissimo
e a quello immacolato della tua Madre,
ti sei degnato di eleggere il beato Giovanni Eudes,
concedici che seguendo i tuoi esempi
giungiamo anche noi alla tua dolcissima intimità nel cielo.
Per Cristo nostro Signore, Amen.
Una buona e santa giornata a tutti.
padre Marco Poggi
Comunità di Bozoum (Rep. Centrafricana)

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