Caffè di mercoledì 24 agosto 2022

XXI settimana del Tempo Ordinario.
Festa di San Bartolomeo apostolo.
Anniversario della Riforma delle Carmelitane Scalze (Avila 1562).
di fra Claudio Grana.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 24 agosto 2022.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1, 45-51).

In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Questa pagina del Vangelo è dedicata all’Apostolo che oggi festeggiamo, San Bartolomeo, qui chiamato Natanaele. Vi troviamo due brevi dialoghi: il primo con Filippo, il secondo con Gesù. Il tema è quello della fede: la ricerca di Dio, i segni per poter credere, infine l’adesione della mente e del cuore. Se all’inizio viene citata come via verso Dio la Sacra Scrittura (la legge e i profeti), poi viene sottolineato e ripetuto ben cinque volte il verbo vedere: la fede nasce da una esperienza, da un contatto vivo. Certo conta la ricerca, l’ascolto della Parola di Dio, la riflessione, ma alla fine in qualche modo Dio concede a chi lo cerca di fare una esperienza viva di lui, del suo amore personale. Per ognuno di noi è diverso, ma se teniamo acceso il desiderio di Dio, sicuramente egli si fa trovare e sentire, almeno in alcuni momenti più forti della nostra vita, oltre che nella sua presenza abituale accanto a noi.

Il primo segno che smuove la fede di Bartolomeo è il fatto che Gesù lo vede ancora prima di incontrarlo: Gesù vede nel segreto, ci vede dentro, ci conosce e ci ama ad uno ad uno. Ma Gesù promette un segno più grande, che si riferisce all’antico testamento (Gn 28,12), quando Giacobbe ha la visione di una scala che unisce il cielo e la terra, sulla quale gli angeli salgono e scendono. Gesù ci dice che è lui quella scala, è lui che ci fa salire dalla terra al cielo.

Anche noi, come Bartolomeo, abbiamo questi due segni dell’amore di Dio. Il primo è che lui ci conosce fino in fondo, e ci ama così come siamo, per quello che siamo. Il secondo, ancora più grande, è che lui non ci lascia come siamo, ma ci prende e ci eleva verso il cielo, ci aiuta a diventare uomini nuovi, come vuole lui; uomini e donne secondo il suo cuore. Sì, noi conosciamo l’amore di Dio perché lui ci ama, ma soprattutto perché ci dà la forza di cambiare in bene la nostra vita.

Preghiamo.
Rafforza in noi, o Padre, la fede

che spinse il santo apostolo Bartolomeo
ad aderire con animo sincero a Cristo tuo Figlio,
e per sua intercessione fa’ che la tua Chiesa
sia per tutti i popoli sacramento di salvezza.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

In questo giorno ricordiamo la riforma di Santa Teresa ad Avila nel 1562:
portiamo oggi nella nostra preghiera tutte le Monache Carmelitane Scalze
e ringraziamo Dio per la loro vocazione nella Chiesa.

Una buona e santa giornata a tutti.

fra Claudio Grana
Comunità di Bocca di Magra (SP)

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