Caffè di sabato 29 ottobre 2022

XXX settimana del Tempo Ordinario.
Memoria di Santa Maria in sabato.
di padre Marcello Bartolomei.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 29 ottobre 2022.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14, 1.7-11).

Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

Gesù approfitta di ogni occasione che gli si presenta per dare degli insegnamenti di vita e per correggere degli atteggiamenti sbagliati. È l’uomo dal parlare franco e coraggioso. Non è l’uomo che lascia passare, che lascia tranquilli, ma è colui che scuote le coscienze, anche di coloro che si credono a posto o perlomeno non si sentono cattivi. Da Gesù c’è sempre da imparare, per migliorare la nostra condotta di vita.

In questo modo, come ci insegna il Vangelo di oggi, Gesù ci evita anche di fare delle brutte figure. Gesù non ci parla solo perché siamo cristiani, ma anche semplicemente perché siamo uomini. Per questo, il Vangelo di oggi può essere letto benissimo anche da chi non è credente. Gesù impartisce una buona lezione di semplice educazione, di buon vivere.

La chiave del discorso di Gesù, che dice di scegliere gli ultimi posti, per non essere poi costretti a retrocedere coperti di vergogna, la troviamo nella sentenza finale: “perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.

Gesù è stato invitato a pranzo, è uno fra i tanti ospiti e con lui sono stati invitati anche dei farisei, colleghi di colui che lo ha invitato. Gesù nel vangelo esorta a non imitare i farisei, che amano mettersi ai primi posti, essere salutati come “maestri”. E oggi si verifica proprio questo. Gesù quindi non le manda a dire. Ma vuole correggere questo atteggiamento di superbia, di superiorità. Questo consiglio di Gesù va al di là della odierna circostanza. È un avvertimento perché riconosciamo quello che siamo, e perché non ce lo scordiamo: delle semplici persone, uguali alle altre, con la stessa dignità.

Il maestro di tavola che invita è l’immagine del maestro che è Dio e che invita tutti gli uomini al suo banchetto. Tocca a lui dare a ciascuno il suo posto, dare a ciascuno la sua ricompensa. Quante sorprese ci saranno riservate, quando ci sarà la resa dei conti! Quante persone, che stimavamo migliori o che si facevano credere migliori, saranno viste alla loro vera luce, la luce con la quale Dio conosce tutti gli uomini, e apparirà che in realtà non erano le migliori! Al contrario, quanto saremo stupiti nel vedere persone che pensavamo non contassero nulla e che invece Dio farà mettere ai primi posti, perché erano persone umili, servizievoli e nella loro vita nessuno ci badava! E’ proprio come dice Gesù: “chiunque si esalta, sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”.

Preghiamo.
Padre, mi abbandono a te, fa’ di me ciò che ti piacerà.
Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto,
purché la tua volontà si faccia in me, in tutte le tue creature;
non desidero altro, mio Dio.
Rimetto la mia anima nelle tue mani,
te la dono, mio Dio, con tutto l’amore del mio cuore,
perché ti amo, ed è per me un’esigenza d’amore il donarmi,
il rimettermi nelle tue mani, senza riserve,
con infinita fiducia, perché tu sei mio Padre.

(S. Carlo de Foucauld)

Una buona e santa giornata a tutti!

padre Marcello Bartolomei
Comunità di Bouar – S. Elia (Rep. Centrafricana)

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