Caffè di martedì 8 novembre 2022

di padre Carlo Cencio
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 8 novembre 2022.

XXXII settimana del Tempo Ordinario.
Santa Elisabetta della Trinità, carmelitana.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17, 7-10).

In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Questo passaggio del Vangelo di Luca non è più alla moda per i nostri tempi. Al giorno d’oggi non ci sono più i servi-schiavi. Noi abbiamo i sindacati e tutte le leggi che garantiscono i diritti dei lavoratori. Allora c’erano i padroni, che prendevano operai a giornata o avevano servi totalmente alla loro dipendenza. A volte li trattavano anche bene, ma dovevano servirli. E qui vediamo che per il servo, al ritorno dai campi o dal pascolo, era normale prima preparare il pasto al suo padrone e poi mangiare anche lui. Era ciò che doveva fare per guadagnarsi da mangiare. Infatti la sua paga era mangiare, dormine o qualche indumento e un paio di sandali! Il padrone non era tenuto a nessuna gratitudine, se il servo aveva eseguito i suoi ordini. Tuttavia, abbiamo trovato nello stesso Vangelo di Luca che quel centurione di Cafarnao andò a cercare Gesù perché guarisse il suo servo che gli era “molto caro”. A parte questi riferimenti, teniamo soprattutto conto che Gesù con questa parabola ci vuole insegnare a non volerci vantare e a non mettere in mostra i nostri meriti davanti a Dio, ma di considerarci sempre solo dei “poveri servi” (traduzione più bella che “inutile”), anche se abbiamo cercato di fare bene quanto dovevamo fare. Il premio di Dio sarà sempre molto più grande dei nostri lavori e dei nostri risultati.

Preghiamo.
Dio onnipotente e misericordioso,
allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te,
perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Buona giornata a tutti voi!

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