Caffè di giovedì 10 novembre 2022

di padre Roberto Fornara
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 10 novembre 2022.

XXXII settimana del Tempo Ordinario.
Memoria di San Leone magno, papa e dottore della Chiesa.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17, 20-25).

In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa gener
azione».

Quando verrà il regno di Dio? Questa domanda risuona nel cuore e sulle labbra di molti credenti che, anche oggi, confondono il regno di Dio con la fine del mondo, e sono divorati dalla curiosità di conoscere quando questa avverrà e come si manifesterà. Anche i molti segreti che circondano alcuni eventi straordinari, pur veri e riconosciuti dalla Chiesa, rischiano di confondere la nostra fede e di puntare l’attenzione su ciò che non è essenziale. Gesù è chiaro nella sua risposta. Non si può identificare un evento, un movimento, una comunità cristiana, una persona carismatica, neppure la Chiesa nel suo insieme, con il regno di Dio. Di nessuna di queste realtà possiamo dire: “Eccolo qui” o “eccolo là”! Potremmo definirlo un invito a non crearci idoli, a purificare la nostra fede, sulla scia dell’insegnamento di san Giovanni della Croce.

La spiritualità carmelitana ci aiuta a cogliere anche la controparte positiva del discorso di Gesù: l’impossibilità di identificare il suo regno con una manifestazione storica concreta e tangibile non ci lascia soli, in balia di noi stessi. Gesù, infatti, aggiunge: “il regno di Dio è in mezzo a voi!”. I farisei chiedono quando verrà il regno perché non hanno ancora trovato il Messia, e Gesù risponde che è già presente: è colui che sta parlando con loro, come dirà alla donna samaritana. Il regno di Dio è in mezzo a noi. Non finiremo mai di contemplare e di ringraziare per questa presenza efficace, viva, reale che sottolinea due verità della nostra fede: da una parte, la verità dell’affermazione del prologo di san Giovanni (“il Verbo si è fatto carne”); dall’altra, l’importanza della mediazione della Chiesa. È in mezzo a noi, e in questo “noi” ecclesiale è nascosta la possibilità di fare esperienza di Cristo.

Alcuni santi mettono l’accento su un altro aspetto, comune a Simeone il Nuovo Teologo e ad altri autori e mistici medievali, che leggevano l’espressione evangelica in un’altra traduzione, ugualmente accettabile: “il regno di Dio è dentro di voi”. Teresa di Gesù ci invita a rientrare in noi stessi per trovarlo e custodirlo. Ed Elisabetta della Trinità ci fa così meditare: “Ricorda le parole del vangelo: Il regno di Dio è già dentro di voi. Entra in questo piccolo regno per adorarvi il sovrano che vi risiede come nel proprio palazzo; egli ti ama tanto, te ne ha dato tante prove nel corso della vita, chiedendoti spesso di aiutarlo a portare la sua croce”.

Preghiamo.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
come era nel principio e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

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