Caffè di giovedì 9 febbraio 2023

di padre Paolo Galbiati
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 9 febbraio 2023.

V settimana del Tempo Ordinario.

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 7, 24-30)

In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: “Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”. Ma lei gli replicò: “Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”. Allora le disse: “Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia”.
Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.

Gesù oggi incontra una donna straniera, appartenente ad un’altra razza e ad un’altra religione rispetto alla fede nel Dio di Israele. All’inizio Gesù non se ne vuole occupare, ma la donna insiste ed ottiene ciò che vuole: la liberazione della figlia posseduta da uno spirito impuro. Colpisce il fatto che Gesù entri in una regione straniera, addirittura vuole tenersi nascosto senza che alcuno lo sapesse. Ma come è possibile che Gesù passi inosservato e poi soprattutto dove non gli era concesso, proprio perché luogo pagano? Questo fatto ci dice anzitutto una cosa: nessun luogo, nessuna regione, nessuna situazione e quindi nessuna zona della nostra vita – fosse la più straniera e ombrosa – è luogo che Gesù non possa attraversare e toccare con la sua divina presenza.

Noi uomini siamo esperti nel giudicare cosa è bene e cosa non lo è, scegliere chi faccia parte delle nostre amicizie e chi togliere dalla nostra lista, chi considerare “agnello” o persona che può stare con noi oppure chi definire “cane” o “cagnolino” e tenere lontano dalla nostra presenza. Con i giudizi, noi uomini non andiamo troppo per il sottile. Gesù – che è uomo e Dio – va al di là di tutti questi discorsi calcolatori e ci viene incontro così come siamo: lontani da lui, peccatori, stranieri… perché sempre e di nuovo ci vuole recuperare.

Gesù si meraviglia della parola della donna, che sta – potremmo dire – al gioco: “Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli. Siamo considerati così, o Signore, e anche peggio; ma quello che conta è che tu possa aiutarmi, tu puoi aiutarmi. Fallo!”. Così, per questa fede della donna, il demonio se n’era andato.

Che il Signore ci aiuti a credere in lui, a non fermarci al primo apparente non esaudimento della nostra preghiera, se è preghiera ispirata da lui. Ci aiuti soprattutto – illuminati dall’esempio di questa donna straniera e pagana – a cercare Gesù, ad affidarci a lui, alla sua potente grazia di guarigione. Lui non esclude nessuno! Lui non dà per persa la situazione di nessuno!

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
che nella presenza e nell’opera del tuo Figlio Gesù
ci mostri il tuo abbraccio di misericordia, che non esclude nessuno,
aiutaci a tenere vivo il desiderio di cercarti
perché sei l’unico nostro Salvatore.
Fa’ che anche noi a nostra volta non giudichiamo nessuno,
ma possiamo donare l’amore e la misericordia che abbiamo ricevuto da te.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

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