Caffè di mercoledì 1 marzo 2023

di padre Carlo Cencio
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 1 marzo 2023.

I settimana del Tempo di Quaresima.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11, 29-32).
 
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Ai tempi di Gesù i sacerdoti, il sinedrio, gli anziani, gli scribi, i dottori e i farisei volevano un segno dal cielo come la manna o una grande vittoria contro i Romani per una completa liberazione e… così volevano che Gesù dimostrasse che era il Messia. Ma Gesù non era proprio venuto per questo. Era venuto per liberare Israele dalla schiavitù del peccato, richiamando tutti al pentimento e alla conversione.

E questo era stato il primo segno di Giona. Infatti in pochi giorni aveva ottenuto la conversione della grande città di Nìnive… tutta pagana. Non solo, ma Giona, rimanendo tre giorni nel ventre del pesce e uscendone vivo il terzo giorno, si era fatto anche segno e figura di Cristo morto e risorto il terzo giorno. Essi, in quel momento, hanno Gesù Figlio di Dio, che compie tutti quei miracoli, risuscitando anche i morti, e non lo riconoscono, per cui saranno giudicati dai niniviti e dalla regina di Saba che era venuta da lontano a Gerusalemme per conoscere Salomone. E lì c’era qualcuno che era più di Giona e più di Salomone.

Egli infatti ha dato e dà ancora segni divini a sufficienza, ma essi non si convertono, perché pretendono che Dio la pensi come loro. E questo è proprio troppo! Perciò li chiama “generazione malvagia”. E siccome anche noi non vorremmo essere qualificati così, cerchiamo di non pretendere che Dio la pensi come noi, ma impegniamoci a pensare come la pensa lui, da veri cristiani. State sicuri che ci sentiremo intimamente contenti.

Preghiamo.
Guarda, o Signore, il popolo a te consacrato,
e fa’ che, mortificando il corpo con l’astinenza,
si rinnovi con il frutto delle buone opere.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Buona giornata a tutti voi!

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