di padre Carlo Cencio
– Comunità di Arenzano (GE) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 18 marzo 2023.
III settimana del Tempo di Quaresima.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 18, 9-14).
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Purtroppo c’è sempre chi crede di essere giusto e dice: io sono a posto… ma “quelli là” sono davvero lazzaroni! La parabola del fariseo e del pubblicano è un capolavoro. Il fariseo rappresenta il presunto giusto, e il pubblicano rappresenta il povero peccatore o lazzarone. Tutti e due vanno a pregare. Il fariseo sta in piedi in mezzo al tempio: ringrazia il Signore perché non è come gli altri, ma ricco di pregi e di meriti. Notiamo che invece di lodare Dio e adorare, si vanta di ciò che fa e disprezza gli altri, compreso il pubblicano, che è là in fondo al tempio in preghiera, con gli occhi a terra. Questo, infatti, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo; stava riconoscendosi povero peccatore, attaccato ai soldi delle imposte per i Romani e infedele alla sua osservanza religiosa. Era là a chiedere perdono per avere abbandonato le pratiche religiose e la carità fraterna; voleva cambiare vita e diceva: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Gesù conclude la parabola dicendo: chi si vantava di essere giusto tornò a casa come un vanitoso peccatore, mentre il pubblicano tornò perdonato e giustificato. Da questa parabola impariamo che davanti a Dio è molto meglio riconoscersi peccatori. Ritorneremo a casa con la pace in cuore.
Preghiamo.
O Dio, nostro Padre,
che nella celebrazione della Quaresima
ci fai pregustare la gioia della Pasqua,
donaci di contemplare e vivere i misteri delle redenzione
per godere la pienezza dei suoi frutti.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona giornata a tutti voi!
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