di padre Federico Trinchero
– Comunità di Bangui (Rep. Centrafricana) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 22 maggio 2023.
VII settimana del Tempo di Pasqua.
Santa Rita da Cascia.
Santa Gioacchina de Vedruna, carmelitana.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 29-33)
In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Il dialogo dei discepoli con Gesù, che ci ha accompagnato in queste ultime settimane del tempo pasquale in attesa del dono dello Spirito, termina con una professione di fede un po’ originale – “crediamo che sei uscito da Dio” – preceduta da un preambolo un po’ contraddittorio che sembrerebbe affermare: “Visto che sai tutto, non abbiamo bisogno di farti altre domande”. Non sarebbe forse opportuno approfittare di chi sa tutto… in modo da saperne di più?
Gesù è uscito da Dio per entrare in noi e per portarci nelle braccia del Padre, con il quale Gesù sta sempre, perché è Dio egli stesso. Solo Gesù era autorizzato a spiegarci chi era Dio, a farcelo vedere nel suo volto, ascoltare nelle sue parole, toccare e mangiare nel suo corpo. Chi vede, ascolta, tocca e mangia Gesù è in Dio, come Gesù è nel Padre. E non ha più altre domande, perché ha ormai trovato la risposta alle sue domande e il suo cuore è appagato e nella pace.
Gesù annuncia poi la sua passione, durante la quale sarà difficile credere, e il Signore sarà abbandonato da tutti e lasciato solo anche da parte di coloro che pensavano di credere. Anche per coloro che credono, infatti, Gesù annuncia l’ora della passione, cioè tempi duri, segnati dalla dispersione e dalle tribolazioni.
Nell’ora della passione, i discepoli devono essere animati da due sentimenti: la pace di chi -come Gesù- si abbandona sempre nella braccia del Padre, e il coraggio di chi crede che Gesù ha vinto il mondo ed è più forte del male.
Siamo veramente capaci di abbandonarci nelle braccia del Padre? Crediamo veramente nella vittoria di Gesù sul male? Oppure ci affidiamo ad altri e temiamo che le forze del male alla fine prenderanno il sopravvento e che Gesù sarà sconfitto?
Gesù non sarà sconfitto, ce lo ha promesso. E chi resta accanto a lui, chi si stringe a Gesù, chi è in lui come lui è nel Padre, parteciperà della sua vittoria. E non avrà più paura, non sarà solo, non sarà sconfitto, ma regnerà con lui e vivrà sempre nella pace.
Oggi, festa di Santa Rita da Cascia, affidiamoci alla sua intercessione nella nostra lotta contro il male.
Preghiamo.
Dona a noi, o Signore, la sapienza della croce e la fortezza
con le quali hai voluto arricchire santa Rita da Cascia,
perché, sopportando le sofferenze con Cristo,
partecipiamo più intimamente al suo mistero pasquale.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona giornata a tutti!
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