di fra Claudio Grana
– Comunità di Bocca di Magra (SP) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 24 maggio 2023.
VII settimana del Tempo di Pasqua.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 17, 11b-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità».
In questi ultimi giorni del Tempo di Pasqua, tra l’Ascensione e la Pentecoste, stiamo riascoltando i discorsi di Gesù nell’ultima cena, che ci parlano della sua partenza da questa terra e di un nuovo modo della sua presenza in mezzo a noi. Nel brano di oggi, il tema centrale è appunto il rapporto con il mondo, il nostro modo di essere e di vivere nel mondo.
Il “mondo” ha qui una connotazione negativa, legata al maligno e all’odio, ma a una lettura più attenta, vediamo che prevale l’aspetto positivo: Gesù ci dona il suo nome, la sua parola, la sua gioia, la verità. C’è una frase che viene ripetuta due volte: “essi non sono del mondo, come io non sono del mondo”. E per ben quattro volte Gesù fa un paragone tra lui e noi, per sottolineare che siamo uniti a lui, proveniamo da lui e siamo chiamati ad assomigliare a lui: “siano una sola cosa, come noi”, “come hai mandato me, io ho mandato loro”, “io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati”. Ecco l’origine e lo scopo della nostra vita: essere con Gesù e come Gesù… Poche parole, ma un grande ideale!
L’ultima parola, ripetuta più volte, che ci riempie di consolazione, è “custodire”. Se siamo uniti a Gesù, siamo custoditi da lui. Che grazia e che pace, sapere di essere custoditi nelle sue mani! Anche se il mondo ci odia, anche se il maligno ci insidia, se rimaniamo uniti a Gesù, niente e nessuno potrà impedirci di vivere nella verità, né portarci via la “pienezza della sua gioia”.
Preghiamo.
Padre misericordioso,
nella tua bontà dona alla Chiesa,
radunata dallo Spirito Santo,
di servirti con piena dedizione
e di formare in te un cuore solo e un’anima sola.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
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