di padre Marco Poggi
– Comunità di Bozoum (Rep. Centrafricana) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 27 maggio 2023.
VII settimana del Tempo di Pasqua.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21, 20-25)
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Carissimi amici, ci sono delle vite di fratelli e sorelle che ci restano sconosciute, percorsi che riguardano solo Dio, strade particolari che sfuggono alle nostre regole e alle nostre consuetudini. Lo Spirito soffia dove vuole e non segue le nostre regole e i nostri schemi mentali. Gesù risorto ci insegue, ci raggiunge anche dove non immaginiamo, alla fine di ogni sconfitta e delusione, come accadde con san Pietro. Lasciamo fare al Signore, sempre, e non restiamo sordi agli appelli interiori dello Spirito Santo. Pensiamo, oggi, a seguire Gesù.
Per Pietro si tratta di un nuovo inizio, basato su un amore più grande e più maturo di quello precedente, della “prima chiamata”. Ha dovuto fare i conti con il suo orgoglio e la sua fragilità, che dovevano portarlo fino a provare l’amarezza del triplice tradimento. Ora capisce più a fondo l’amore che Gesù ha verso di lui. Nonostante il tradimento, Gesù lo riammette alla sua sequela: «Tu seguimi!».
Gesù non risponde alla curiosità del suo apostolo, e gli ricorda l’unica cosa che conta: seguirlo. Quante volte ci lasciamo travolgere da curiosità, invidie, mormorazioni, chiacchiere.
Sì, anche a noi, come a Pietro, nonostante le nostre fragilità, Gesù oggi ripete: «Tu, seguimi!». Questa sequela è possibile solo lasciandoci guidare e illuminare dallo Spirito Santo. E’ lui il nostro Consolatore, il nostro Santificatore, il nostro Difensore, il nostro Paràclito, il nostro Maestro interiore, che ci prepariamo ad accogliere domani a Pentecoste.
Preghiamo.
O Spirito Santo, Anima dell’anima mia, io Ti adoro:
illuminami, guidami, fortificami, consolami,
insegnami ciò che devo fare, dammi i tuoi ordini.
Ti prometto di sottomettermi a tutto ciò che desideri da me
e di accettare tutto ciò che permetterai mi accada:
fammi solo conoscere la Tua volontà.
Vieni Spirito Santo. Amen! Alleluia!
Una santa giornata a tutti voi!
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