Caffè di giovedì 5 maggio 2022

Giovedì della III settimana di Pasqua.
di padre Andrea Frizzarin.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 5 maggio 2022.

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,44-51).

In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

In questa settimana stiamo ascoltando il lungo discorso di Gesù a Cafarnao che ha come tema il pane di vita: l’Eucaristia. La celebrazione del tempo pasquale ci porta ad approfondire e a fare esperienza del Signore lì dove Lui è vivo ed è presente oggi per la sua Chiesa e per il mondo intero! I discepoli non possono più vederlo nella sua umanità come prima, ma il Signore stesso inventa questa nuova e unicinissima modalità per stare coi suoi. Possiamo contemplarlo, possiamo addirittura nutrirci di Lui e assimilarlo. Nel Vangelo odierno Lui stesso si presenta come il pane di vita, disceso dal cielo. Se lo accogliamo con fede, lui stesso ha promesso di darci la vita eterna. Abbiamo tutti fame di gioia, felicità, pace: a volte però sbagliamo il nutrimento e credendo di allungare un po’ la nostra vita ci rifugiamo in “cibi spazzatura” che sono gustosi al palato, ma difficili da digerire e a volte ci lasciano con più fame. Perché allora non andare dal Signore? Perché non chiedergli di attirarci per ricevere la vita, quella vera? Di cosa abbiamo paura? Ma ci crediamo davvero che Lui è lì, vivo e ci ascolta? Santa Teresa nel “Cammino di Perfezione” commentando il Padre Nostro racconta in maniera simpatica il fedele che si lamenta perché non riesce a sentire vicino a sé la presenza di Dio, ma che quando riceve la comunione fa in fretta, quasi per cacciare via dal cuore il “padrone di casa”: «Se non ci curiamo di lui e, appena ricevutolo, l’abbandoniamo per correre dietro alle cose della terra, cosa deve fare il Signore? Deve forse trascinarci per forza a renderci conto che vuole rivelarsi a noi? […] Farsi vedere apertamente, comunicare le sue grandezze e distribuire i suoi tesori, non vuol concederlo se non a coloro di cui scorge l’ardente desiderio che hanno di lui, perché questi sono i suoi veri amici. E io vi dico che chiunque non lo sia e non giunga a far tutto quello che può per riceverlo come tale, si risparmi d’importunarlo perché egli si dia a conoscere. Ha appena adempiuto al precetto della Chiesa, che lascia la sua casa e fa in modo di cacciarlo da sé. Costui pertanto, ingolfato negli affari, nelle occupazioni del mondo, sembra che si dia fretta, il più possibile, a far sì che non gli occupi la casa chi ne è il padrone».

Da un inno eucaristico:
Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,
che veramente patì e fu immolato sulla croce per l’uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa’ che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria,
pietà di me. Amen.

Buona giornata a tutti voi.

padre Andrea Frizzarin
Comunità di Arenzano (GE)

***

2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)

al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

***

Ricevi ogni mattina il testo del Caffè sulla tua email:

***

Visita i nostri siti:

***

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: