Venerdì della III settimana di Pasqua.
di fra Francesco D.M.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 6 maggio 2022.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 52-59).
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Tutti noi, almeno concettualmente, sappiamo che durante la santa Messa ci vengono donati il vero corpo e sangue di Gesù. Ma quanto ci crediamo davvero?
Si tratta di un vero e proprio miracolo e ci dobbiamo credere per fede, perché è Gesù stesso che l’ha detto. Dopo di lui ce lo hanno riferito gli apostoli, e poi i primi cristiani… e così via fino a noi. Questa è la tradizione della Chiesa: trasmettere ciò che a nostra volta abbiamo ricevuto!
Nell’Eucaristia, il corpo di Cristo è il vero cibo, e il suo sangue vera bevanda. Non sono solo belle parole. Umanamente non è spiegabile, ma si tratta di qualcosa che avviene in ogni celebrazione eucaristica, durante la s. Messa. È il culmine della vita del cristiano, e se accolta con fede rende possibile la nostra trasformazione in Cristo! Sembra assurdo ma pensiamoci bene, nel momento in cui mangiamo qualcosa per nutrirci, il cibo diventa un tutt’uno con la nostra persona, fa parte di noi e ci permette di vivere. Ecco, vale la stessa cosa per il “pane del cielo”: Cristo si dona a noi, affinché noi siamo trasformati pienamente in lui. È questo il motivo per cui è fondamentale per il cristiano accostarsi frequentemente all’eucaristia, a nutrirsi del corpo di Cristo! Tutto ciò ovviamente a condizione che ci si trovi in stato di grazia.
È un tesoro prezioso, mentre spesso e volentieri purtroppo si viene a Messa per abitudine o per adempiere a un obbligo. Raramente parliamo di una relazione d’amore. In una storia d’amore ci si dona l’uno all’altro. E che cosa è la santa Messa se non questo: è Gesù che si dona sacramentalmente alla nostra anima!
Facciamo dunque nostre le parole di san Pio da Pietrelcina, il quale diceva: “È più facile che la terra si regga senza il sole, che senza la Santa Messa!”.
Preghiamo.
Dio onnipotente,
che ci hai fatto conoscere la grazia della risurrezione del Signore,
donaci di rinascere a vita nuova per la forza del tuo Spirito di amore.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
fra Francesco D.M.
Comunità di Genova
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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)
al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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