Sabato della III settimana di Pasqua.
di fra Francesco Palmieri.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 7 maggio 2022.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 60-69).
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Cos’è che scandalizza la folla? Cos’è che risulta inaccettabile nelle parole di Gesù? Egli ha appena proclamato di essere il pane della vita vera, che sfama per sempre. Eppure questo concetto crea sgomento.
Di fronte a tale mancanza di fede, Gesù prova a rassicurare gli animi, annunciando che dopo l’offerta di sé – sancita dalla croce – egli risorgerà e salirà al cielo. Con la sua Ascensione, di fatto, Cristo torna al Padre anche con il suo corpo di uomo risorto: è così che l’umanità, la carne, entra a far parte dell’abbraccio trinitario. Inoltre, Egli annuncia anche la vita futura dei suoi discepoli su questa terra, segnata dalla illuminazione dello Spirito Santo.
Chi non abbandona l’interesse personale e non si innesta come tralcio in questa logica del dono di sé, portata da Cristo, è impossibilitato a vedere, a comprendere che questa offerta è in vista di una partecipazione piena ed eterna all’amore divino. E come può il Padre, fonte dell’amore eterno, accogliere costoro? Sono essi per primi, infatti, a rifiutare questo abbraccio. Da tale sdegno scaturisce anche l’abbandono di Gesù, e ciascuno di loro se ne torna ai propri affari.
Signore Nostro Gesù Cristo, Tu ci doni Te stesso nell’atto d’amore estremo della Croce, e nella tua Risurrezione ci liberi dalla morte; dove andare se non da Te? La nostra vita Tu ce l’hai donata, e con il Tuo sacrificio l’hai redenta: qual è il modo migliore di usufruire di questo regalo se non consacrandolo a Te?
Preghiamo.
O Dio, che nel fonte battesimale
hai rinnovato coloro che credono in te,
custodisci tutti i rinati in Cristo
perché, vinto ogni assalto del male,
conservino fedelmente la grazia della tua benedizione.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti!
fra Francesco Palmieri
Comunità di Arenzano (GE)

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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)
al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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