Martedì della VI settimana di Pasqua.
di padre Vojtech Kohut.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 24 maggio 2022.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 5-11).
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Talvolta ci si immagina lo Spirito Santo come un semplice sostituto: dopo la Risurrezione, Gesù “se n’è andato” in cielo, e per non lasciare i discepoli tristi, ha inviato lo Spirito Santo che diventa così Paráklêtos, cioè “il Consolatore”. Ma lo Spirito Santo non è un “giocatore di riserva” che di solito non ha le qualità d’un giocatore titolare. La sua presenza e azione non sono una “soluzione di emergenza” che non riuscirebbe mai a sostituire la presenza e l’azione dello stesso Cristo.
Gesù, nel vangelo di oggi, ci assicura che è bene per noi che lui “se ne vada”, altrimenti il Paràclito non può venire. Non c’è però un’alternativa tra l’operazione di Cristo e quella dello Spirito: è proprio nello Spirito Santo che Gesù Risorto rimane presente e operante in mezzo a noi.
Più precisamente – secondo il testo odierno – lo Spirito “dimostra la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio”. Cosa vuol dire questo? A partire dall’evento pasquale del rifiuto di Cristo nella sua condanna e crocifissione (che è il peccato) e dalla sua ascensione al cielo (che è un atto di giustizia da parte del Padre), lo Spirito Santo aiuta a capire i discepoli come il modo di valutare di questo mondo, che è uno dei principali alleati del diavolo, è falso (e questo attira la condanna di Dio).
In altri termini: “il caso di Cristo” diventa una norma di discernimento per ogni discepolo di Gesù, e dunque anche per noi, che lo Spirito Santo applica alle nostre situazioni quotidiane: smaschera ciò che è mondano nelle opinioni, valutazioni o decisioni dell’ambiente in cui viviamo. O più semplicemente ancora: lo Spirito Santo ci aiuta a discernere cosa non è in conformità con la volontà del Padre e perciò deve essere evitato.
Anche per questa ragione dobbiamo rallegrarci che Gesù sia tornato dal Padre: nel dono dello Spirito Santo, infatti, egli rimane presente in mezzo a noi e ci guida sulle sue orme verso la casa del Padre.
Preghiamo.
Dio onnipotente e misericordioso,
donaci una partecipazione vera
al mistero della risurrezione di Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Benedetta giornata a tutti voi, amici nel Signore.
padre Vojtech Kohut
Comunità di Arenzano (GE)

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2° incontro Amici del Caffè (27/29 maggio)
al Monastero Santa Croce di Bocca di Magra (SP)

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