“Tisana carmelitana”
Pensiero serale
per la novena alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Cari amici,
prosegue la novena alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Ogni sera i frati carmelitani ci faranno compagnia con aneddoti e insegnamenti semplici, in forma di dialogo o intervista, tratti da alcuni santi carmelitani. E’ un aiuto per vivere questi nove giorni di preparazione e preghiera.
Trascrizione dell’audio inviato agli iscritti su Whatsapp e Telegram.
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Quarto giorno
con Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux)
Padre, padre! C’è qualcuno sul sentiero!
Giovanni, non è mica nostro il Monte Carmelo. Tutti possono venirci e salire.
Salve! Anche lei qui. Tutto bene?
Per favore, mi accompagnereste un po’ nel cammino? Sono rimasto solo, ed è un momento un po’ difficile…
Certo! Abbiamo trovato un compagno di viaggio. Come ti chiami?
Francesco.
Bel nome! Lo sai che tutti proviamo la solitudine, anche i santi, ognuno per motivi diversi. E ognuno trova soluzioni diverse. Santa Teresina…
Ah! Quella che abbiamo letto ieri!
No, Giovanni, quella era Santa Teresa di Gesù, d’Avila, del 1500. Poi, 300 anni dopo, c’è Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, di Lisieux (in Francia), che tutti conoscono semplicemente come “Teresina”.
Ah! La patrona delle missioni!
Ah, vedi che queste cose le sai!
Leggiamo una pagina di “Storia di un’Anima”.
Ma i santi scrivono sempre così tanto!?
In realtà lei non avrebbe scritto nessun libro, ma le fu chiesto da Madre Agnese di annotare tutto quello che viveva nell’anima. Prima di iniziare, s’inginocchiò davanti alla Statua della Madonna, supplicandola di non scrivere neanche una riga senza di lei. Si dice che sia il libro più venduto dopo la Bibbia. Farà bene a tutti, anche a te, Francesco. Anche Teresina è rimasta sola, a 4 anni, quando perse la mamma, e soffriva molto… fino a quando un giorno:
Non trovando aiuto sulla terra, la piccola Teresa si era rivolta alla Madre del Cielo, la pregava con tutto il cuore perché avesse pietà di lei… A un tratto la Vergine Santa mi sembrò bella, così bella di una bellezza che non avevo mai visto. Il suo viso ispirava bontà e tenerezza, ma quello che mi penetrò nell’anima fu «il sorriso stupendo della Madonna». Allora tutte le mie sofferenze svanirono, grosse lacrime mi bagnarono le guance, ma erano lacrime di gioia. “La Vergine Santa mi ha sorriso – pensai – come sono felice! Ma non lo dirò a nessuno perché altrimenti la mia felicità scomparirebbe”. Abbassai gli occhi e vidi [mia sorella] Maria che mi guardava con amore, sembrava commossa, quasi avesse intuito il favore che la Madonna mi aveva concesso. Era proprio alle preghiere di [mia sorella] Maria che io dovevo la grazia del sorriso da parte della Regina dei Cieli. Vedendo il mio sguardo fisso sulla Vergine Santa, [mia sorella Maria] pensò: «Teresa è guarita!». Sì il fiore umile stava per rinascere alla vita, il raggio splendido che l’aveva riscaldato non doveva interrompere i propri benefici: non agì in modo brusco, ma gradatamente, dolcemente, risollevò il fiore e lo rafforzò così che cinque anni dopo si aprì sulla montagna benedetta del Carmelo.
Se dovessimo dare un titolo a questa pagine potremmo intitolarla “il sorriso della Madonna”. Fu solo una prima tappa del cammino di Teresina, come dice lei stessa.
Leggi ancora qualche riga del suo racconto…
Ahimè! Come avevo presentito, la mia felicità scomparve e si mutò in amarezza; per quattro anni il ricordo della grazia che avevo ricevuta fu per me una vera pena d’animo, dovevo ritrovare la mia gioia soltanto ai piedi di Nostra Signora delle Vittorie, allora mi venne restituita in tutta la sua pienezza… riparlerò più tardi di questa seconda grazia della Santa Vergine Maria.
Anche noi riprendiamo il nostro cammino. Lasciamoci condurre per mano sul Monte Carmelo da Maria… fino alla vetta del Monte che è Cristo Signore.
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