Festa di San Benedetto abate, compatrono d’Europa.
di padre Stefano Molon.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 11 luglio 2022.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 27-29).
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Questo episodio segue immediatamente, nel cammino di Gesù con gli apostoli, l’incontro con un giovane, ricco di buoni desideri, ma anche di tanti beni terreni. Gesù sente un sincero amore per lui, lo incoraggia nel bene che già è in lui, e infine lo invita ad accogliere il bene più grande, quello che nessuno potrà togliergli: lo chiama a seguirlo da più vicino. Ma ciò implica per lui di rinunciare alle sue grandi ricchezze terrene. A differenza degli apostoli, egli non ne ha il coraggio, e riparte triste.
Gli apostoli stessi ne restano sconcertati. E riflettono. Di qui la domanda di Pietro, che abbiamo appena ascoltata: “Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?”.
Nel mondo di oggi, in cui primeggia la ricerca del benessere e del piacere personale, la domanda di Pietro e la risposta di Gesù – ma anche gli avvenimenti drammatici che si sono susseguiti in questi ultimi due anni e in questi giorni – ci interrogano sul senso della nostra vita, sulla vera ricchezza dell’uomo, sul vero benessere, e ci invitano a rivedere quella scala di valori a cui ci siamo forse adeguati.
San Benedetto, attualissimo patrono d‘Europa che festeggiamo oggi, era stato colpito da questo brano del vangelo fin dalla sua giovinezza, e anche lui giovane ricco, aveva venduto tutto e dato il ricavato ai poveri, perché aveva scoperto il vero tesoro, quello che riempì di senso e di luce la sua vita. Così egli divenne luce per migliaia di assetati dell’Assoluto, fondando il monachesimo occidentale, e non solo, ma anche lavorando alle solide fondamenta cristiane per l’Europa.
Preghiamo.
O Dio, che hai costituito il santo abate Benedetto maestro insigne
di coloro che dedicano la vita alla scuola del servizio divino,
concedi a noi di nulla anteporre al tuo amore,
per correre con cuore libero e ardente nella via dei tuoi precetti.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
A voi tutti auguro una santa giornata, piena di tanto bene.
padre Stefano Molon
Comunità di Baoro (Rep. Centrafricana)

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