Caffè di sabato 16 luglio 2022

Solennità della Madonna del Monte Carmelo.
di padre Federico Trinchero.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 16 luglio 2022.

Dal Vangelo secondo Giovanni (19, 25-27).

In quell’ora: stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Gesù l’aveva annunciato. Innalzato sulla croce, avrebbe attirato a sé tutto il mondo, come un magnete che attrae con forza irresistibile. Maria, la madre di Gesù, colei che ha portato il Verbo fatto carne nel suo grembo, e Giovanni, il discepolo amato, colui che ha posato il capo sul cuore del Signore, non possono sottrarsi alla forza dell’amore che, sulla croce, si dona. Non ne sono soltanto attratti, ne sono coinvolti: il Figlio di Dio si dona al mondo, la Madre, simbolo di tutta l’attesa e la fedeltà del popolo di Israele, riceve il discepolo, e il discepolo, primizia del nuovo popolo di Dio, accoglie la Madre. Il Figlio muore, ma nasce la Chiesa della quale la Madre del Signore e il discepolo amato sono l’inizio e il compimento più puro.

Come a Cana, anche sotto la croce Maria è chiamata semplicemente ‘donna’. Ma qui Maria non dice nulla. Dice tutto e fa tutto Gesù perché l’ora è ormai giunta. Non c’è l’acqua cambiata in vino, ma una sorgente inesauribile di sangue ed acqua che sgorga dal cuore trafitto del Signore, dona la vita, purifica e rigenera la Chiesa.

Queste ultime parole di Gesù sulla croce rivolte alla Madre segnano il momento in cui Maria diventa la madre di ogni discepolo di Gesù. Gesù ci affida a lei. Ma è anche vero che non è soltanto lei a prendere noi, ma siamo anche noi che prendiamo lei. Come all’alba dell’incarnazione un uomo, Giuseppe, lo sposo fedele, prese Maria con sé, così anche nel momento culminante della redenzione un altro uomo, Giovanni, il discepolo amato, prende Maria nella sua casa, tra le sue cose più preziose.

Anche i primi carmelitani presero Maria nella propria casa come madre, regina e sorella. Ne vestirono l’abito, cercarono di imitarne le virtù e, in suo onore, costruirono un oratorio in cui riunirsi per pregare e celebrare l’Eucaristia. In Maria, bellezza del Carmelo, trovarono il modello più trasparente e l’aiuto più sicuro per condurre quella vita in ossequio di Gesù, intessuta di preghiera, meditazione della Parola, ascesi e fraternità che, per un disegno provvidenziale, li aveva riuniti in quel luogo. E da uomini semplici e innamorati quali erano iniziarono a venerarla e a cantarla come fiore del Carmelo, stella del mare, porta e chiave del Paradiso, armatura invincibile… In Maria trovarono la guida più saggia nel momento del dubbio, la consolazione più certa nell’ora della prova, il sostegno più solido quando la lotta si fa dura, la protezione più forte contro il nemico, la gioia più certa dopo la battaglia.

E non immaginavano che quella vite rigogliosa avrebbe dato lungo i secoli frutti così abbondanti di santità.

Preghiamo. 
Assisti i tuoi fedeli, Signore, nel cammino della vita,
e per l’intercessione della beata Vergine Maria, nostra madre e regina,
fa’ che giungiamo felicemente alla santa montagna,
Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

Buona festa della Madonna del Carmelo a tutti!

padre Federico Trinchero
Comunità di Bangui (Rep. Centrafricana)

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