Caffè di mercoledì 31 agosto 2022

XXII settimana del Tempo Ordinario.
di padre Vojtech Kohut.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 31 agosto 2022.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 24, 42-51).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

“Fa molto chi fa poco, ma fa quel che deve fare; fa nulla chi fa molto, ma non fa quello che deve fare”. Credo che con questa frase, spesso attribuita a san Giovanni Bosco, ma in realtà proveniente dal suo compagno di seminario e grande amico, don Luigi Comollo, possiamo azzardare a commentare il brano del vangelo di oggi.

Infatti, Gesù occasionalmente guarisce la suocera di Simone e con ciò scatena subito una valanga di guarigioni e di esorcismi di diverse persone che vengono attratte dalla notizia, diffusa con la velocità di un fulmine. Tutti lo cercano per essere liberati. Il Signore, però, non si lascia abbagliare da questo successo sfolgorante. Al mattino si reca in un luogo deserto per parlarne con il Padre nella preghiera. E, quando le folle di nuovo lo cercano volendolo trattenere, non si lascia sedurre dall’idea di riaprire il suo “ambulatorio” per accontentare tutti coloro che hanno bisogno di aiuto. Nonostante la sua grande compassione nei confronti dei sofferenti, li abbandona, in quanto è consapevole di dover soprattutto annunciare il vangelo del Regno di Dio. Questa è la volontà del Padre, come gli ha confermato il discernimento fatto durante la preghiera mattutina. E lui, obbediente al Padre, va e predica nelle sinagoghe della Giudea.

Anche noi siamo chiamati a fare la volontà del Padre – e non ciò che piacerebbe a noi o agli altri – e siamo chiamati a farlo anche oggi. Perché “fa molto anche chi fa poco, purché faccia quel che deve fare; invece fa nulla chi fa molto, ma non fa quello che deve fare”.

Gesù, nel vangelo di oggi, ci indica la strada per realizzare questa semplice, ma profonda verità: bisogna trovare tempo sufficiente per incontrarsi con il Padre nella preghiera silenziosa e ritirata, per poter discernere nello Spirito Santo quale è la volontà di Dio, quale aspettativa divina ci attende qui e ora!

Preghiamo.
Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto,
infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome,
accresci la nostra dedizione a te,
fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Benedetta giornata a tutti voi, amici nel Signore.

padre Vojtech Kohut
Comunità di Arenzano (GE)

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