XXIII settimana del Tempo Ordinario.
di padre Stefano Molon.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 6 settembre 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (6, 12-19).
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
L’evangelista Luca è l’unico che aggiunge questo particolare, e non di poco conto: Gesù ha passato l’intera notte a pregare, prima di scegliere il gruppo dei dodici… un gruppo che avrebbe dovuto seguirlo più da vicino, essere istruito, aiutarlo, preparagli la strada dell’annuncio.
Il dettaglio della preghiera, caratteristico in Luca, che spesso racconta l’atteggiamento orante di Cristo prima delle decisioni più importanti, ci sbalordisce: ma come, dopo un’intera notte di preghiera, Gesù sceglie quei dodici, proprio loro? Erano diversi in tutto, per cultura e temperamento, pescatori ed esattori delle tasse, collaborazionisti e rivoluzionari, ognuno con i suoi evidenti limiti, le sue fatiche, i suoi peccati: gente qualunque e impreparata, e perfino un futuro traditore.
Le cose appaiono così al nostro sguardo mondano e meschino. Gesù, in realtà, scegliendo proprio quei dodici, intende mostrarci cosa è la Chiesa nel cuore di Dio: una comunità di poveri uomini e donne, con i loro limiti e difetti, tentati dal demonio, dai compromessi col mondo, dallo scoraggiamento quando si basano sulle loro forze, ma tutti chiamati da Gesù che sa unirci nella passione per Lui e per la salvezza del mondo!
Non ci siamo scelti noi, ma il Signore ci ha scelti, e i nostri difetti non sono un limite insuperabile per la straordinaria opera di Dio. Impariamo a diventare Chiesa secondo il cuore di Dio, secondo il progetto del Maestro Gesù!
Preghiamo.
O Padre, che ci hai liberati dal peccato
e ci hai donato la dignità di figli adottivi,
guarda con benevolenza la tua famiglia,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
A tutti voi auguro una santa giornata al servizio del Signore!
padre Stefano Molon
Comunità di Baoro (Rep. Centrafricana)

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