Festa della Natività di Maria.
di padre Marco Cabula.
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 1, 18-23).
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.
Oggi celebriamo la festa della Natività di Maria, ma qual è il significato profondo di questa ricorrenza liturgica, introdotta nel solco della tradizione orientale già nel secolo VII? Quello di poter celebrare la fedeltà operante di Dio Padre, che dall’eternità sogna e plasma di generazione in generazione la “Tutta Santa”, il “Tempio perfetto dello Spirito Santo”, la “Sede della divina grazia”. È questa importanza, che di Maria (insieme a S. Giovanni Battista e naturalmente a Gesù) non si festeggia unicamente la “nascita al cielo”, ma anche la sua venuta in questo mondo.
Il Vangelo odierno ce la fa contemplare in un momento particolarissimo, che però non è quello della sua natività, bensì quello della nascita del Figlio. La canta proprio così il “Sommo Poeta” Dante nel suo famosissimo canto 33 del Paradiso: “Vergine Madre, Figlia del tuo Figlio”. Sono terzine profonde e teologicamente perfette, tanto da essere scelte addirittura come inno nella Liturgia della Chiesa.
Sembra quasi un gioco di parole, dire che Maria è “nata in funzione della Nascita di Gesù”, ma il significato salvifico è preciso, e lei per prima ce lo rivela: onorando la natività della Madre di Dio si arriva al fine autentico, che è l’evento dell’incarnazione del Verbo, suo Figlio!
Da sempre, dai suoi primi respiri, Maria è la prima fra i credenti, ma soprattutto la prima fra i discepoli. Sant’Agostino, commentando il Vangelo dell’annunciazione, scrive magnificamente come essa dovette prima concepire il Figlio nella fede, e poi nella carne. In effetti, Dio ha preparato tutte le generazioni umane in vista di Gesù; ha però firmato il capolavoro della nascita di Maria Santissima con il tocco più inconfondibile, il suo. L’ha resa Immacolata, da sempre e per sempre, e dunque tabernacolo vivo, purissimo, dal quale s’irradia su tutta la storia l’Amore più vivo: Gesù, il Cristo.
Maria ha così accolto l’inaudito desiderio di Dio, credendo che l’Infinito potesse incarnarsi, comprimendosi lì in quel suo grembo. Anche Giuseppe si sforza di comprendere, ma c’è qualcosa di troppo grande in quel mistero sul quale persino il suo ragionamento di uomo giusto s’infrange. Ma Dio gli parla: “Non temere… ciò che è generato in lei, proviene dallo Spirito Santo”.
Non bastano, dunque, le generazioni umane che si succedono nel tempo. Per il compimento del progetto più alto è necessario un tocco diverso, divino. Così, come una scintilla nel buio della notte, quel Soffio d’eternità entra ora nel tempo e diviene in lei addirittura respiro, diventa Figlio, nato nel tempo, “nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal 4,5).
Lode a te, Trinità Santissima, perché nella nascita della Vergine Madre ti riveli in un capolavoro così sublime di grazia e di bellezza, che davvero solo il pensarlo toglie il fiato. Ma soprattutto lode a te, perché in Maria Santissima tu contempli già tutti noi, resi suoi e quindi tuoi, in Gesù. Aiutaci ad amarla, a sceglierla, ad onorarla custodendo con pienezza il dono smisurato di Cristo in noi.
Preghiamo.
Concedi, o Signore, ai tuoi servi il dono della grazia celeste,
e poiché la maternità della beata Vergine ha segnato l’inizio della salvezza,
la festa della sua nascita accresca in noi la pace.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una santa e felice giornata a tutti voi.
padre Marco Cabula
Comunità di Varazze (SV)

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