XXIV settimana del Tempo Ordinario.
Memoria di San Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa.
di fra Francesco Palmieri.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 13 settembre 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7, 11-17).
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante.
A ciascuno di noi può essere capitato di assistere – più o meno direttamente – ad una situazione di dolore subita da una persona innocente. Dinnanzi a un bambino che soffre o muore di una malattia grave, oppure che patisce le conseguenze della violenza e dell’egoismo del mondo, viene da chiedersi: “Dov’è Dio?”. Questa domanda non è una mancanza di rispetto nei confronti dell’Onnipotente; anzi, è una irrinunciabile esigenza del cuore, che cerca un senso a qualcosa che sembra essere dettato da un destino ingiusto.
Il silenzio del Crocifisso risponde a questo interrogativo, mostrando che – in Cristo – Dio sta nella sofferenza, e il dolore acquista senso pieno in Gesù. Da una parte nel dolore lui ci attira a sé, ci fa assomigliare sempre di più a sé, e in secondo luogo è lui il primo a patire nella perpetua offerta di sé nell’Eucaristia, attraverso la quale egli visita il suo popolo e gli dona la vita.
Cristo non cancella la sofferenza, non volta pagina, ma la attraversa pienamente, ci va in profondità. Laddove la coltre di dolore sembra annebbiare la vita, il fatto che Gesù è già lì ad attenderci dona fiducia, speranza e gioia vera.
Preghiamo.
O Dio, forza di chi spera in te,
che hai fatto risplendere il santo vescovo Giovanni Crisostomo
per la mirabile eloquenza e la perseveranza nella tribolazione,
fa’ che, illuminati dai suoi insegnamenti,
siamo rafforzati dal suo esempio di eroica costanza.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti.
fra Francesco Palmieri
Comunità di Arenzano (GE)

***
Ricevi ogni mattina il testo del Caffè sulla tua email:
***
Visita i nostri siti:
***
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.