Caffè di lunedì 19 settembre 2022

XXV settimana del Tempo Ordinario.
di fra Gian Paolo Aguas.

Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 19 settembre 2022.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8, 16-18).

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce. Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce. Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

In una manciata di parole, Gesù riesce ad essere chiaro, sintetico e conciso. Il battesimo che abbiamo ricevuto in dono è di grande portata e dovrebbe essere manifesto nella nostra quotidianità, ma qualche volta ne dimentichiamo l’importanza. Di fatto il battesimo non è una semplice maschera che si tira fuori solo quando è conveniente, ma è un abito che si porta tutti i giorni e che, a differenza di una maschera, non nasconde la nostra persona, ma la fa risaltare.

Questo abito di grazia non è un semplice ornamento, ma è l’abito più bello che abbiamo, perché il battesimo cambia nettamente la nostra essenza di uomini; si dice infatti che si diventa uomini nuovi, perché si rinasce nel battesimo. La grande rivoluzione che questa grazia porta nella vita è che non siamo più chiamati servi, ma amici, anzi, molto di più: figli.

Nascondere la luce che siamo non è tanto un disonore, quanto uno spreco con cui dovremmo fare i conti prima o poi. Noi non siamo cristiani solo quando conviene, ma siamo cristiani sempre, sia che si creda di più o di meno, sia che si vada a Messa tutte le domeniche o solo qualche volta.

Di solito, un bel vestito lo si compra per indossarlo e mostrarlo nelle occasioni che reputiamo migliori, perché anche altri possano apprezzarne la bellezza, che poi rispecchia la nostra persona. Se il battesimo, che illumina noi e irradia chi incontriamo, è il più bell’abito che abbiamo, non dovremmo vergognarci di indossarlo, anzi ne dovremmo essere orgogliosi.

Non lasciamo che questa ricchezza immensa rimanga egoisticamente nascosta, ma manifestiamo quale gioia e quale pace abbiamo dentro di noi. Fin dal battesimo siamo chiamati a testimoniare Gesù, e non dobbiamo cercare chissà quali stratagemmi, perché basta essere sé stessi, ed è questo che conta davvero, per noi e per Gesù. Una testimonianza è forte solo se è vera. Allora chi incrocerà il nostro sguardo possa contemplare la bellezza di essere cristiani, e possa vedere nei nostri occhi la limpidezza del messaggio di Cristo.

Preghiamo.
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
possiamo giungere alla vita eterna.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti.

fra Gian Paolo Aguas
Comunità di Genova

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