XXVIII settimana del Tempo Ordinario.
di fra Gian Paolo Aguas.
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Vigilia della solennità di Santa Tersa di Gesù (d’Avila).
Ecco i testi e canti per la festa:
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 14 ottobre 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12, 1-7).
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze. Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
Di primo impatto, il discorso di Gesù può essere spaventosamente terribile, ma sappiamo bene che per comprendere le sue parole dobbiamo entrare in profondità e non rimanere sulla superficie. Gesù infatti vuole metterci in guardia, perché impariamo a essere attenti a ciò che noi viviamo. È un richiamo che apre il cuore di chi sa ascoltare.
È facile, infatti, nascondersi dietro grandi discorsi, e poi agire in un modo totalmente contrario. Per questo motivo, Cristo indica la via della coerenza, della verità.
Il cristiano non bada tanto all’emozione che le cose provocano sul momento, ma accoglie il valore che sta all’interno delle parole e dei gesti. Se dovessimo aprire un regalo inscatolato e incartato, e ci fermassimo solo all’involucro, come potremmo comprendere il valore del contenuto? Questa è l’esperienza che Gesù ci invita a fare: scartare quel regalo che si chiama quotidianità, e giorno dopo giorno gustare, come dei cioccolatini, ogni istante che avrà il sapore dolce di cioccolato al latte, o forte come un fondente al 100%, amaro, e così via dicendo. Ogni sapore va vissuto nella sua pienezza, perché contiene il mistero profondo di Dio.
Noi agli occhi di Dio abbiamo un valore incalcolabile, e lui, come un Padre, ha cura di ciascuno secondo le nostre vere necessità, quindi non secondo i nostri miseri criteri, ma secondo i suoi, che vanno oltre ogni nostra aspettativa. Allora il nostro timore verso Dio sia una reverenza dovuta a chi ha voluto che fossimo qui, e si possa manifestare in una eterna gratitudine al Divino Amore.
Preghiamo.
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, o Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona giornata e buona festa a tutti voi.
fra Gian Paolo Aguas
Comunità di Genova

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