XXX settimana del Tempo Ordinario.
di padre Piergiorgio Ladone.
Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 25 ottobre 2022.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13, 18-21).
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
Le due parabole che abbiamo ascoltato nel Vangelo odierno fanno parte delle cosiddette “parabole del Regno”, mediante le quali Gesù desidera farci comprendere quali sono le caratteristiche e le dinamiche del Regno di Dio: quel Regno verso la cui pienezza stiamo camminando, il Paradiso, ma in cui, grazie al Battesimo, siamo già immersi sin d’ora. Mi sembra allora importante intendersi innanzitutto sul significato di “Regno di Dio”. Non si tratta ovviamente di uno stato, ossia di una dimensione spaziale, ma piuttosto di una dimensione temporale, che riguarda cioè il tempo della mia e nostra esistenza terrena, il nostro vissuto, la nostra esperienza… il nostro cuore, in cui Dio desidera venire appunto a regnare con le sue leggi, o meglio, con la legge del suo Amore che, unico, può renderci davvero liberi e felici. E, siccome ci ama immensamente, attende solo che gli apriamo la porta di questo nostro benedetto cuore, in altri termini che lo scegliamo davvero come Re e Signore della nostra vita e della nostra storia.
Con le “parabole del Regno” allora, se da un lato vuole rimarcare la radicalità di questa sottomissione a lui, dall’altra desidera, soprattutto con le due parabole di oggi, consolarci e incoraggiarci all’abbandono fiducioso e confidente alla sua azione… potremmo dire alle “strategie” del suo governo. In entrambi i casi, l’aspetto caratteristico della sua strategia è il dinamismo della crescita, di cui egli stesso, però, è il protagonista: una crescita da parte nostra umile, semplice e, se vogliamo, inconsapevole, ma che proprio per questo dà grandi frutti.
Nel caso del granello di senape, esso qualifica la natura stessa del Regno di Dio: un granellino di senape è insignificante, eppure riesce a crescere e diventare un grande albero. Così è la Parola di Dio: il Vangelo, apparentemente una piccola parola, incarnata in Cristo e seminata nei cuori di chi l’accoglie con gioia, matura e cresce in modo stupefacente. Nel caso del lievito che fa fermentare la pasta, viene sottolineata invece la forza interna del Regno di Dio. E’ lo Spirito Santo? Sì, possiamo pensarlo. E’ comunque una forza che dà senso e compiutezza alle nostre buone aspirazioni, realizzandole secondo il loro giusto valore e raggiungendo ogni uomo di buona volontà.
Ancora una volta, come vedete, la via dell’infanzia evangelica, vissuta dai Santi e proposta dal nostro Santuario di Gesù Bambino può costituire la strada maestra del nostro cammino.
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa’ che amiamo ciò che comandi.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Un caro saluto a tutti, con la benedizione di Gesù Bambino “piccolo Re”,
oggi 25 del mese, memoria della sua nascita, dal suo Santuario di Arenzano.
padre Piergiorgio Ladone
Comunità di Arenzano (GE)

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