di fra Gian Paolo Aguas
– Comunità di Genova –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 20 novembre 2022.
XXXIV settimana del Tempo Ordinario.
Solennità di Cristo Re dell’universo.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 23, 35-43).
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Stiamo concludendo un anno liturgico, e alla fine di questo percorso si ha una ricapitolazione di tutto. Questo tempo lo abbiamo trascorso sulle orme di Cristo e, seguendo il suo itinerario, il Vangelo proposto descrive l’apice del viaggio terreno di Gesù. Per la Chiesa questo è un giorno importante, perché ricorda che il cammino trascorso deve portare alla Croce, nella quale Gesù ci ha salvati.
Quando si arriva in cima, dopo aver camminato a lungo, si contempla il panorama, che sia bel tempo o nuvoloso, e si inizia a riflettere sulla gioia e la fatica fatte per essere arrivati a quel punto. Il cammino verso il nostro Re è fatto di sali e scendi che non decidiamo noi, ma che percorriamo un po’ perché sentiamo il dovere di farlo, un po’ perché ci trasciniamo, e un po’ perché è quello che ci viene offerto nella vita. Ciò che conta però non sono i sentimenti e le emozioni che suscita questo viaggio in noi, perché ciò che incontriamo nelle peripezie non lo decidiamo noi. Ma come credenti abbiamo la possibilità di scegliere ed accogliere questo viaggio e quello che vi è incluso; molto dipende da questa libertà di scegliere, perché seguire le tracce di Gesù significa rinunciare a tante altre possibilità. Ma quale di esse può eguagliare la ricompensa finale di aver seguito il Cristo?
Allora ringraziamo Dio per i chilometri macinati fino ad oggi, ringraziamolo per quello che siamo, ringraziamolo per essere arrivati fino al punto in cui siamo, perché ci sarà sempre qualcuno più avanti o più indietro rispetto a noi, ma questo non è importante, perché conta dove tu sei.
Un nuovo inizio ci aspetta, e quando il sentiero si prospetta più tortuoso e difficile, alziamo lo sguardo verso la Croce e ripetiamo: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Allora sentiremo echeggiare nel nostro cuore la sua voce calda: «In verità ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno,
che hai voluto ricapitolare tutte le cose
in Cristo tuo Figlio, Re dell’universo,
fa’ che ogni creatura, libera dalla schiavitù del peccato,
ti serva e ti lodi senza fine.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Buona festa di Cristo Re!
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