di padre Lionello Giraudo
– Comunità di Bocca di Magra (SP) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 15 dicembre 2022.
III settimana del Tempo di Avvento.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7, 24-30).
Quando gli inviati di Giovanni furono partiti, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: “Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta del vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re. Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: -Ecco, dinanzi a te mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via-. Io vi dico: fra i nati da donna non vi è alcuno più grande di Giovanni, ma il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui. Tutto il popolo che lo ascoltava, e anche i pubblicani, ricevendo il battesimo di Giovanni, hanno riconosciuto che Dio è giusto. Ma i farisei e i dottori della legge, non facendosi battezzare da lui, hanno reso vano il disegno di Dio su di loro”.
Carissimi fratelli e sorelle, nel brano del vangelo di oggi giganteggia la figura di Giovanni il Battista. Gesù delinea la forte personalità e il ruolo fondamentale di colui che è non solo il precursore del Messia, ma anche la voce di Dio che chiama a conversione, il traghettatore dei veri credenti dall’Antica alla Nuova Alleanza.
Ma cosa dice mai Gesù? “Il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui!”. Com’è possibile? Intanto sappiamo bene quale predilezione avesse Gesù per i piccoli. Poi dobbiamo ricordare che Giovanni è presentato qui come il più grande dei credenti, dei servitori di Dio, mentre a quelli che appartengono al Regno di Dio è dato di diventare “Figli di Dio”! Così, un figlio è sempre più importante di un servitore, anche se fedele e molto meritevole. Non ringrazieremo mai abbastanza Gesù per averci resi Figli del Padre, suoi fratelli, coeredi del suo Regno…
Chiediamogli di aiutarci a comportarci sempre come tali, a far risplendere in noi la grandissima dignità che ci ha concesso, senza mai più perderla a causa del peccato! Solo il peccato può allontanarci da Dio, ma, tuttavia, non potrà mai farci perdere questo dono. Saremo sempre figli! Forse figli ingrati, degenerati, persi… ma sempre figli! Cerchiamo di esserne degni, con riconoscenza, con quell’amore filiale che è l’unico a realizzarci in pienezza, per quello che siamo, per dono di Dio! E Maria, nostra madre, ci accompagni in questo cammino in cui riconosciamo le grandi cose che per noi ha fatto l’Onnipotente… con gioia, con amore, con fedeltà riconoscente!
Preghiamo.
La coscienza della nostra colpa, o Padre,
ci rattrista e ci fa sentire indegni di servirti;
donaci la tua gioia e salvaci
con la venuta del tuo figlio unigenito.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
A tutti voi l’augurio di una buona giornata e di un fruttuoso cammino di Avvento!
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