di padre Michele Goegan
– Comunità di Genova –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 13 gennaio 2023.
I settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2, 1-12).
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Del Vangelo che abbiamo ascoltato oggi, possiamo sottolineare e ricordare soprattutto due cose: la grande fede dimostrata in questa occasione, e l’aiuto che dobbiamo portare a chi è incapace di andare a Gesù perché impedito. Sono due aspetti che vorremmo sicuramente fare nostri.
Questo Vangelo fa venire in mente anche una citazione classica: “Mens sana in corpore sano”. Ma ci rimane un interrogativo: viene prima il corpo sano o la mente (l’anima) sana? La spiegazione ce la dà Gesù, con l’ordine di guarigione che egli opera: i peccati prima e la salute dopo; è logico per lui, ma impressionante per gli altri; è facile per Dio, ma impossibile per gli uomini. Da parte di Gesù è chiara la scala dei valori e delle priorità, ma per noi? Se guardiamo il mondo, si dà molto spazio al corpo e poco a ciò che gli dà senso e bellezza vera, ma da credenti dobbiamo pensare all’importanza dell’anima e dello spirito.
Abbiamo due tesori – anima e corpo – che alla fine sono tutt’uno: noi stessi. Per custodirli e custodirci sani, dobbiamo muoverci verso Gesù, sapendo che la nostra anima rimarrà per sempre. Non lasciamo che nelle nostre giornate essa si rattrappisca, si sporchi, si disperda in mille superficialità, ma come tesoro prezioso teniamocela cara, incrementandola con fede, speranza, carità e ogni virtù. Il rischio che corriamo è di essere sempre stanchi per le molte cose da fare, al punto che poi non riusciamo ad allenare il cuore; è di essere professionisti nella vita materiale ma improvvisati nello spirito, scattanti fuori e fermi dentro.
Questo Vangelo è un invito a farci portare a Gesù da chi ci crede più di noi e non teme ostacoli, un invito a consegnare ciò che non va bene, per ricevere in cambio ciò che ci fa camminare. L’amico, il direttore spirituale, la persona di fiducia, possano essere davvero un grande aiuto nel nostro cammino spirituale. Facciamoci prendere dal desiderio e dalla meraviglia per Dio che sa fare nuovo il nostro cuore, e allora faremo passi concreti. “Il vostro corpo è l’arpa dell’anima, e sta a voi trarne dolce musica oppure suoni confusi” (Kahlil Gibran).
Preghiamo.
Ispira nella tua paterna bontà, o Signore,
i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera,
perché veda ciò che deve fare
e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.
Una buona e santa giornata a tutti voi!
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