Caffè di domenica 15 gennaio 2023

di padre Paolo Galbiati
– Comunità di Arenzano (GE) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 15 gennaio 2023.

II settimana del Tempo Ordinario.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1, 29-34).

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Nel Vangelo di questa domenica possiamo dire di assistere a un’altra epifania – manifestazione, da poco celebrata nella liturgia. Come quella coi Magi (il Signore che si manifesta a tutti i popoli) e come quella sulle acque del Giordano (Gesù che è manifestato come il figlio prediletto da parte del Padre), oggi c’è la manifestazione da parte di Giovanni Battista, che rivela Gesù ai suoi, lo manifesta: “Ecco l’agnello di Dio”.

Con questa espressione si indica l’animale del sacrificio, la vittima di salvezza. Ricorda l’esodo pasquale dall’Egitto. L’agnello è la vittima quotidiana dei sacrifici nel tempio. È l’immagine del servo del Signore. L’agnello di Dio è il Messia, il figlio di Dio, il rappresentante del Signore.

La cosa straordinaria, la notizia unica e impressionante, la realtà determinante anche per noi è che questo agnello toglie definitivamente il peccato del mondo. La forza del male, che è ribellione a Dio, inimicizia contro di lui, rifiuto egoistico di Dio e del prossimo, si esprime in un cumulo crescente di colpe personali e sociali, come un fiume in piena che si ingrossa sempre più e che nulla sembra poter arginare: questo è il “peccato del mondo”, soprattutto la sua incredulità di fronte alla rivelazione di Gesù. L’agnello di Dio – che cioè appartiene a Dio, non un agnello che l’umanità offre a Lui, ma che Dio stesso dona all’umanità – elimina, distrugge, fa scomparire il peccato del mondo e quindi tutte le colpe dell’umanità che la separano da Dio. In che modo? Con la sua parola rivelatrice, cioè con la forza del suo Vangelo, e soprattutto col sacrificio della sua vita. Gesù è l’unica persona che toglie il peccato e quindi riconcilia con Dio, riporta cioè alla perfetta comunione con Lui e dona l’energia per non peccare più. Non esiste nessuna situazione di così tragica lontananza da Dio, nessun peccato così grave, che Gesù non possa cancellare e trasformare. Egli è la rivelazione della misericordia di Dio che è più forte di ogni peccato e rigenera l’uomo col perdono.

Preghiamo.
O Dio, che in Gesù Cristo tuo unico figlio
ci doni l’agnello che toglie il peccato del mondo,
rendici aperti alla sua opera redentrice di salvezza.
Che la sua signoria su di noi ci liberi definitivamente da ogni colpa
e ci riempia del suo Spirito di grazia.
Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Una buona e santa giornata a tutti!

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