Caffè di giovedì 2 febbraio 2023

di padre Federico Trinchero
– Comunità di Bangui (Rep. Centrafricana) –

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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 2 febbraio 2023.

Festa della Presentazione del Signore.

Dal Vangelo secondo Luca (2, 22-40).

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. (…) Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. (…) Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

Quaranta giorni dopo Natale, la Chiesa celebra la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, ricordando l’offerta che Giuseppe e Maria, in obbedienza a quanto la legge di Mosè prescriveva per i maschi primogeniti, fecero al Tempio di Gerusalemme per Gesù, riconosciuto e accolto come Messia da Simeone e Anna. Tale festa, conosciuta popolarmente con il nome di Candelora, è celebrata anche dalle Chiese orientali con il nome di Festa dell’Incontro. Si tratta, in effetti, di un incontro: incontro tra l’Antico e il Nuovo Testamento, rappresentati rispettivamente da Simeone e Anna e da Giuseppe e Maria; incontro tra il piccolo resto d’Israele che attendeva la consolazione del Messia e tutti popoli della terra, chiamati anch’essi ad accogliere la luce del Salvatore.

Il testo evangelico presenta due immagini che possono aiutarci a comprendere il senso della festa che celebriamo. L’incontro – o, ancor meglio, l’abbraccio – con il Messia è un incontro con la luce e con la spada, un incontro che illumina e ferisce. Chi incontra e accoglie il Signore nella propria vita è illuminato dalla sua luce, ne è come acceso e non può più vivere nelle tenebre dell’errore e del peccato. Chi accoglie e incontra il Signore nella propria vita accetta anche la spada, la sofferenza, lo scandalo e la contraddizione che comporta seguire ed essere testimoni di un tale Messia. Chi cammina nella luce della Verità che è Cristo, deve essere pronto a soffrire.

Maria è la prima creatura che ha accolto la luce del Messia, diventandone una luminosa, incandescente trasparenza. Ma il suo cuore immacolato non si è sottratto alla spada, alla comunione con quella sofferenza con la quale il Figlio di Dio avrebbe salvato il mondo.

Oggi la Chiesa celebra la festa della Vita Consacrata, cioè di quegli uomini e di quelle donne che hanno lasciato tutto per seguire Gesù nella via della castità, della povertà e dell’obbedienza. Sono uomini e donne, innamorati del Signore, dediti al servizio della Chiesa e dei più poveri. Sono uomini e donne fragili, in cammino verso la santità come tutti i cristiani.  Hanno bisogno della nostra preghiera.

Preghiamo. 
O Dio, vera luce, che crei e diffondi la luce eterna,
riempi i cuori dei fedeli del fulgore della luce perenne,
perché giungano felicemente allo splendore della tua gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

Buona festa della Presentazione del Signore!

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