di padre Andrea Frizzarin
– Comunità di Arenzano (GE) –
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Buongiorno, cari amici, con il caffè carmelitano di oggi, 14 febbraio 2023.
Festa dei santi Cirillo e Metodio, patroni d’Europa.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10, 1-9).
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: È vicino a voi il regno di Dio».
Quest’oggi festeggiamo due grandi santi Vescovi: Cirillo e Metodio e sebbene la Chiesa li abbia proclamati Patroni d’Europa per il loro instancabile annuncio del Vangelo (per questo motivo oggi si legge questa pagina di Luca), la maggior parte della gente oggi festeggerà invece San Valentino. In ogni caso non dobbiamo prendercela con questo altro Santo (certamente a livello popolare più conosciuto dei primi due), ma cogliere anche nella sua figura di santità un denominatore comune che c’è in ogni pastore della Chiesa. E siamo anche sì contenti poiché il corpo di San Valentino riposa a Terni e proprio in una chiesa di Carmelitani Scalzi e quindi, se vogliamo, in tema con il nostro caffè che è appunto carmelitano. San Valentino era anche lui, come Cirillo e Metodio, un Vescovo e un instancabile operaio nella messe a lui affidata. È poi divenuto il patrono degli innamorati che in questa giornata si giurano amore eterno.
Ma se ci pensiamo bene, chi si mette al servizio del Vangelo, se è autentico discepolo di Gesù non può farlo se non per amore e solo per questo, che è il denominatore comune di ogni vocazione: chi ha il coraggio di andare incontro a lupi essendo un mite agnello? Chi va ad annunciare il Vangelo senza portare borsa, sacca, sandali? Solo chi, potremmo dire, giura amore eterno a Gesù e per amore suo si fa strumento di evangelizzazione e di pace. Valentino, Cirillo, Metodio hanno scelto di amare per sempre Gesù e per questo motivo si sono messi in cammino e sono diventati strumenti di pace per le popolazioni che hanno incontrato lungo i loro passi.
Preghiamo (con S. Teresa di Gesù Bambino).
Vorrei percorrere la terra, predicare il tuo nome,
ma, o Amato, una sola missione non mi basterebbe,
vorrei al tempo stesso annunciare il Vangelo
nelle cinque parti del mondo, e fino nelle isole più remote.
Vorrei essere missionaria non soltanto per qualche anno,
ma vorrei esserlo stata fin dalla creazione del mondo,
ed esserlo fino alla consumazione dei secoli…
Capii che solo l’amore fa agire le membra della Chiesa,
che, se l’amore si spegnesse,
gli apostoli non annuncerebbero più il Vangelo,
i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue…
Capii che l’amore racchiude tutte le vocazioni, che l’amore è tutto…
la mia vocazione l’ho trovata finalmente,
la mia vocazione è l’amore! (Manoscritto B).
Buona giornata a tutti!
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